CONDANNATO IN BRASILE, SI RIFUGIA IN ITALIA. DIFFICILE ESTRADIZIONE

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    Ricordate il caso Battisti? L’ex terrorista, condannato in Italia all’ergastolo per quattro omicidi, è fuggito prima in Francia e poi in Brasile, le cui autorità politiche e giudiziarie rifiutano di estradarlo nel nostro paese, alla faccia dei trattati internazionali firmati da Brasilia con l’Italia. Ebbene, scrive oggi Corriere.it, adesso è l’Italia a trovarsi una grana con un latitante fuggito dal Brasile.

    Nella giornata della grande retata di politici e manager per un vecchio scandalo di corruzione (il cosiddetto «mensalão», esploso nel 2005), si è appreso che uno dei grandi imputati è rifugiato nel nostro Paese. Si tratta di Henrique Pizzolato, ex direttore marketing del Banco do Brasil: come si intuisce dal nome è discendente di emigrati e ha il doppio passaporto. Il che lo dovrebbe mettere al riparo da una richiesta di estradizione da parte della giustizia brasiliana.

    Pizzolato deve scontare una condanna definitiva a 12 anni e 7 mesi per corruzione e riciclaggio di denaro. Secondo i giudici, ha avuto un ruolo importante nei finanziamenti a partiti e deputati che il governo Lula, primo mandato, organizzò per assicurarsi i voti che gli mancavano in Parlamento.

    Sulla vicenda non potrà che pesare la lunga battaglia perduta dall’Italia sull’ex terrorista Cesare Battisti, mai riconsegnato dal Brasile.

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