Coppa alla Juve. Lazio: difesa distratta

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    Coppa alla Juve. Lazio: difesa distratta –

    Aveva cominciato bene la Lazio, col bel palo centrato da Keita a inizio partita. Poi la Juventus ha mostrato che cosa è capace di fare, specialmente quando si trova davanti a una difesa distratta, una difesa che lascia liberi gli avversari di sparare a Strakosha, senza dubbio il migliore in campo.

    Della Juventus è inutile parlare, è sempre la stessa, gagliarda, insuperabile, prima della classe, prepotente, ricca di giocatori che sanno sempre quel che devono fare. Anche di andare dalla signora maestra a piagnucolare “quello m’ha fatto la bua” quando, per la verità, a fare la bua sono per primi loro. Per fortuna oggi Tagliavento non gli ha dato retta e, a parte un corner negato ai laziali, qualche fallo perdonato ai bianconeri e non ai biancazzurri, non ha esitato a mostrare il giallo a Dani Alves che aveva esagerato nel protestare per un falletto da quattro soldi.

    Della Lazio, che cosa si può dire? Che è la solita Lazio di quest’anno, con un bel gioco, capace di spaventare perfino i primi della classe. Ma col solito difettuccio in difesa, che da una giornata all’altra alterna prestazioni perfette e coraggiose a comportamenti disastrosi, con distrazioni che si vedono raramente anche in partite di serie D.

    E da due distrazioni catastrofiche sono arrivai i gol al 12′ di Dani Alves, lasciato tutto solo a destra, e al 25′ di Bonucci a cui nessuno ha pensato di ostacolare lo scatto in mezzo all’area. E se non c’era Strakosha in gran giornata – ma quando mai non è in gran giornata? – i bianconeri potevano farne altri due o tre.

    Questa è la Lazio, che in ritardo ha preso a dominare la partita in tutto il secondo tempo, con la Juve in arrocco davanti a Neto, salvo qualche lampo per far capire che era ancora presente.

    Beh, insomma, la Lazio ha perso la finale di Coppa Italia, ma l’ha persa con una Juve che quest’anno è proprio invincibile. Forza Crotone, vendicaci, vien voglia di gridare. Ma senza speranza di essere esauditi. I bianconeri la prima tappa verso il triplete l’hanno vinta, la seconda, lo scudetto, è a un passo. E la terza? Auguri, cari nemici juventini. Se vincerete, lo avrete meritato.  (Ard)

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