Il Crotone doveva vincere, la Lazio no: 3-1

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    Il Crotone doveva vincere, la Lazio no: 3-1 –

    E’ finita come doveva finire, col Crotone che rimane in serie A battendo la Lazio (3-1) e con i biancoazzurri che, vincenti o perdenti, in Europa League ormai erano sicuri di esserci. Certo, la Lazio ha fatto ben poco per impensierire i calabresi, ma oggi battere il Crotone sarebbe stato difficile anche per la migliore Lazio, e quella di oggi era la peggiore.

    Doppietta di Nalini, un eroe, l’eroe della partita, e gol di Falcinelli. Per la Lazio, gol della bandiera firmato da Immobile su rigore. C’è ben poco altro da dire, di una partita che ha visto il Crotone correre, aggredire, giocare con le idee chiare dal primo all’ultimo minuto, consapevole che solo da una vittoria avrebbe potuto sperare di rimanere in serie A, contando poi in uno scivolone dell’Empoli. Uno scivolone che l’Empoli ha cercato di evitare, ma a casa del Palermo, un’altra squadra che s’è svegliata troppo tardi, non aveva speranze. E è finita come i calabresi sognavano, col Palermo che ha battuto l’Empoli per 2-1.

    Le idee chiare la Lazio non ha mai mostrato di averle. Appena entrata in campo s’è visto che non aveva grande voglia di giocare. Soprattutto, non aveva nelle gambe e nella testa la forza di affrontare a armi pari i gagliardi avversari, ben messi in campo, tutti pronti a ripetere contro la Lazio le lezioni imparate durante la settimana.

    Scarsa voglia di combattere, giocatori appagati dall’approdo in Europa League e, per giunta, formazione rimaneggiata per le assenze forzate di Keita e di De Vrij. Immobile s’è dato da fare, Milinkovic Savic pure, Felipe Anderson salvo qualche lampo è rimasto spento finché è rimasto in campo. Biglia ha fatto quel che ha potuto, ma il problema più serio è venuto, come al solito, dalla difesa. E’ inutile girare intorno al problema, senza De Vrij la Lazio non ha difesa, quei tre, o quattro, o cinque che stanno davanti a Strakosha (bravo, come al solito) pare che non si conoscano, chissà se si salutano. Ognuno per conto suo, senza una sufficiente intesa su come impedire agli avversari di trovarsi, troppo spesso, soli davanti al portiere. E rimediare agli errori stendendoli a terra, non è la soluzione migliore. Ne sa qualcosa Bastos, a cui sono bastati due gialli per terminare prima del tempo la partita.

    Quando sono svanite le speranze di rimettere su binari decenti la reazione dei biancazzurri, Simone Inzaghi ha pensato bene di far esordire tre ragazzi: Crecco, Rossi e Spizzichino. Per come è andata la partita, avrebbe potuto anche schierarli dall’inizio, non avrebbero certo sfigurato.

    E va bene, il campionato è finito, il bersaglio Europa League è stato centrato, la stagione è stata positiva, più di quanto prevedevano gli esperti all’inizio. Il problema nasce adesso. Se Biglia, se Keita e se chissà chi se ne vanno, la Lazio dovrà in qualche modo sostituirli. In questo Lotito e Tare sono maestri, sono abituati a fare miracoli comprando a poco e rivendendo a molto di più. Ma la Lazio del prossimo campionato sarà un’altra Lazio, forse meglio, forse peggio. Staremo a vedere. (Ard)

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