Delitto Olgiata, dna del filippino sul lenzuolo. Possibile movente contrasti per un prestito

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    «Una perfetta coincidenza al di là di ogni ragionevole dubbio» è quella emersa tra una traccia ematica su un lenzuolo e il dna di Winston Manuel il filippino fermato perchè accusato di aver ucciso la contessa Alberica Filo Della Torre. Gli accertamenti eseguiti dagli investigatori e che hanno portato al fermo sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi in procura cui hanno preso parte il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, il sostituto Maria Francesca Loy, il colonnello dei carabinieri Maurizio Mezzavilla, comandante del comando provinciale di Roma, il collonnello Salvatore Cagnazzo, comandante del reparto operativo, il tenente colonnello Lorenzo Sabatino, comandante del nucleo investigativo, il tenente colonnello Bruno Bellini, comandante della I sezione compentente per gli omicidi, il tenente colonnello Luigi Ripani, comandante del Ris di Roma. Le indagini «non sono state frutto di un’iniziativa estemporanea – ha detto Laviani – ma frutto di una metodologia che si è perfezionata nel tempo e che ha portato alla soluzione anche di altri due casi risolti dal Ris». Il riferimento è al delitto di via Poma e a quello di Elisa Claps. «Non è un colpo di scena il decreto di sequestro, ma il frutto del riesame delle investigazioni fatte nel tempo – ha aggiunto – L’evoluzione delle tecniche ha permesso di dare completezza alle emergenze investigative evidenziando anche come l’approccio del passato era corretto». Winston fu infatti subito indagato all’indomani del delitto avvenuto all’Olgiata il dieci luglio del 1991. «Le indagini sono state riattivate due anni fa – ha aggiunto Sabatino – con un certosino lavoro di riesame della documentazione e di recupero dei reperti. Abbiamo anche fatto sopralluoghi su quello che fu il luogo del delitto per tentare di ricostruire la dinamica con i Ris ed acquisire ogni elemento utile alla soluzione del caso. Attualmente Winston è un cittadino italiano, è sposato e ha figli, e lavora come domestico in un’altra famiglia. Dopo i fatti dell’Olgiata su di lui non ci sono state altre segnalazioni di fatti penalmente rilevanti». Il decreto di fermo è stato disposto dalla Procura anche in relazione al pericolo di fuga: non esistono infatti accordi internazionali con le Filippine in vista di un’eventuale rogatoria per chiederne l’estradizione per l’arresto, si è spiegato in conferenza stampa. Winston ha infatti ancora amici e parenti nelle Filippine dove si reca periodicamente. A dare lo sviluppo decisivo alle indagini gli accertamenti del Ris in particolare sul lenzuolo che fu trovato intorno al collo della contessa. «Era pieno di sangue – ha detto Ripani – è stato esaminato attentamente. Abbiamo fatto 51 campionamenti relativi ad altrettante macchie di sangue. Il dato importante è emerso da una traccia di dna del diametro di due centimetri. Si tratta di una prova scientificamente devastante quella raccolta a carico di Winston Manuel». Probabilmente Winston strusciò con il gomito sulla moquette della villa (sul suo gomito sinistro fu trovata infatti un’abrasione che fu al centro di un incidente probatorio) per poi lasciare tracce sul lenzuolo durante la colluttazione.

    Il movente va ricercato nei contrasti che l’indagato aveva con la contessa. Secondo i documenti raccolti all’epoca e dai carabinieri riesaminati, il movente potrebbe essere una questione legata a contrasti per un prestito non restituito«. Lo ha detto il colonnello dei carabinieri Maurizio Mezzavilla, comandante del comando provinciale di Roma, in merito al fermo di Manuel Winston, il domestico filippino accusato di aver ucciso la contessa Alberica Filo della Torre nella sua villa all’Olgiata il dieci luglio 1991.

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