Eternit all’istituto agrario Da Vinci di maccarese

Più informazioni su

    Abbiamo ricevuto alcuni giorni fa la segnalazione da parte degli studenti dell’Istituto Agrario Leonardo Da Vinci di Maccarese, una frazione del comune di Fiumicino, a pochi passi da Roma. A qualche settimana dalla sentenza sull’eternit, gli studenti del Da Vinci segnalano la presenza di una tettoia di eternit nel cortile della loro scuola. Ecco cosa scrivono: “L’eternit presente nell’istituto agrario Leonardo Da Vinci di Maccarese, riveste il tetto di un locale situato nel cortile della scuola che ospita una caldaia non funzionante. Il locale si trova a pochi metri da quello che oltre ad essere un cortile funziona anche come campo di calcetto e nel quale ogni giorno circa 150 ragazzi passano 7 ore della loro giornata. Quando il problema è stato portato all’attenzione della preside dell’istituto (che si trova nella sede centrale), da parte sua c’è stata l’assicurazione che immediatamente avrebbe contattato la Provincia. Dopo mesi di silenzio, noi studenti siamo arrivati al punto di mandare una lettera protocollata all’ufficio della preside, dove chiedevamo di darci informazioni chiare. La risposta è stata che una volta contattata la Provincia quest’ultima aveva risposto che non avrebbe agito poiché, l’eternit per essere dannoso dovrebbe essere o rotto o in movimento. Come potrete vedere dalle immagini la tettoia di eternit è rotta in diversi punti. Ci siamo allora rivolti alla Asl di Fiumicino, che ci ha dato la disponibilità ad eseguire analisi e, nel caso, a smantellare la tettoria. Disponibilità che aveva un’unica condizione: quella di avere l’autorizzazione da parte del dirigente scolastico. Questa autorizzazione non c’è stata poiché la preside ci ha riferito che non riteneva corretto chiamare la asl scavalcando così la decisione della Provincia. Evitare quella zona nella nostra scuola è praticamente impossibile data la sua collocazione. Si trova infatti a fianco del cortile, attaccata ad un’aiuola dove noi studenti lavoriamo, è a pochi passi dalla finestra e si trova a margine della strada che porta alla zona delle colture e delle serre. Non è la prima volte che la questione dell’amianto al Da Vinci viene sollevata, e in questi anni la condizione della tettoia di eternit è visibilmente peggiorata. Il problema è grave e non solo nostro perché nella scuola non ci viviamo solo noi, anche i docenti hanno dato l’appoggio alla nostra causa, i genitori soprattutto delle classi prime, sono spaventati da questa situazione.” Ci chiediamo onestamente alla luce di tutto questo cosa stia aspettando la Provincia di Roma ad intervenire per rimuovere la tettoia di eternit, quando è evidente dalle foto che è rotta in più punti e che in questi anni la sua condizione è andata peggiorando, mentre centinaia di studenti sono quotidianamente a contatto con un materiale altamente cancerogeno. “La nostra lotta – ha scritto Cesare Pennacchia, rappresentante d’Istituto del Da Vinci – non deve passare come una strumentalizzazione studentesca fine a se stessa. Quando qualcuno varca la soglia di scuola la mattina dovrebbe trovare un luogo molto diverso da quello che ormai sembra essere lo standard delle scuole pubbliche Italiane. Perché il nostro non è l’unico caso, la nostra scuola non è la sola e l’eternit non può essere presente a distanza di anni dalla sentenza che lo definiva come materiale altamente pericoloso per la salute umana.” Come Senza Tregua intendiamo aiutare in ogni modo gli studenti del Da Vinci, sostenendo nella misura in cui verrà chiesto ogni forma di mobilitazione e protesta che decideranno, a partire dal portare all’attenzione dell’opinione pubblica il caso della loro scuola e mobilitare i nostri consiglieri alla consulta provinciale per ottenere risposte chiare e tempestive da parte della Provincia. “Oggi stesso – dichiara Lorenzo Lang, consigliere di Presidenza della CPS, con la delega all’edilizia – invieremo alla Provincia di Roma l’intero materiale che ci è stato inviato, chiedendo di fissare immediatamente i lavori per la rimozione dell’eternit dal Da Vinci.”

    Più informazioni su