Inchiesta pronto soccorso: nuova ispezione dei Nas

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    L’inchiesta sui pronto soccorso sovraffollati di Roma entrerà nel vivo questa settimana. Con tutta probabilità martedì i carabinieri dei Nuclei antisofisticazione e sanità (Nas) dovrebbero ricevere la delega per compiere ispezioni e acquisire documenti in tutti gli ospedali dalla procura che ha aperto un fascicolo per il momento senza ipotesi di reato e indagati. Il lavoro dei Nas dovrebbe puntare ora in tre direzioni: verificare la regolarità dei ricoveri anche in rapporto al bacino d’utenza di ciascun ospedale e alla proporzione abitanti-malati; controllare la corretta ripartizione del personale medico in relazione al numero dei pazienti; monitorare le risorse dei pronto soccorso in generale. I militari del nucleo speciale dell’Arma hanno già visitato i pronto soccorso del San Camillo – immortalato in video e foto choc con pazienti ammassati e assistiti in terra – e del Policlinico di Tor Vergata. Il risultato della prima ispezione, secondo quanto trapelato, ha messo in evidenza un quadro di sovraffollamento, notevoli disagi per i pazienti e anche per il personale sanitario, ma al momento nessun reato penale evidente o carenze igieniche. I pubblici ministeri Rosalia Affinito ed Elisabetta Ceniccola, titolari dell’inchiesta, in settimana dovrebbero iniziare a sentire i direttori generali degli ospedali romani, mentre venerdì è stata ascoltata dai magistrati la governatrice del Lazio Renata Polverini. Secondo alcune indiscrezioni, le prime ispezioni dei Nas avrebbero fornito «spunti investigativi» alla procura. L’ inchiesta potrebbe quindi puntare sull’organizzazione interna delle strutture sanitarie, probabilmente condizionata dai tagli di risorse e di posti letto compiuti negli ultimi anni per ridurre il deficit. Da verificare anche se vi siano stati casi di pazienti che si sono aggravati o sono morti dopo aver atteso per ore al pronto soccorso o essere stati assistiti in condizioni precarie.

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