La Lazio dorme e la Juve le dà la sveglia: 2-0

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    La Lazio dorme e la Juve le dà la sveglia: 2-0 –

    Quando l’arbitro Massa ha dato il fischio d’inizio della partita di Torino tra la Juventus e la Lazio, i biancazzurri non se ne sono accorti e i bianconeri hanno giocato da soli. Sarà stato il viaggio, sarà stato l’orario insolito, sarà che a Roma i pasti si consumano in ritardo rispetto al Nord e la digestione ritardata non aiuta, il fatto è che la Lazio ha dormito pesantemente fino al 2-0.

    La partita fino al 17′ l’ha giocata solo la Juve, coi laziali che guardavano annoiati Higuain e gli altri e si domandavano dove fosse finito il telecomando per cercare qualcosa di più interessante da guardare.

    Higuain ha segnato il gol decisivo in Juventus-Lazio.

    Higuain ha segnato il gol decisivo in Juventus-Lazio.

    Dopo cinque minuti ci ha provato Dybala a buttare giù dal letto i laziali, ha infilato il povero Marchetti con un tiro forte e preciso sperando, così, di aiutare quei poltroni dei biancazzurri a decidersi a giocare a pallone.

    Niente da fare, il primo trillo della sveglia non ha funzionato. I bianconeri hanno continuato a giocare da soli, i laziali hanno continuato a non sapere che cosa fare del pallone quando gli capitava tra i piedi. E così, al 17′ Higuain s’è sentito in dovere di tentare di nuovo di svegliare gli addormentati ospiti deviando in rete un cross di Cuadrado.

    Tutto inutile, la Lazio non si è svegliata nemmeno sul 2-0. Sì, qualcuno ha cercato di far vedere che in campo c’era. Radu si fa ammonire per un intervento troppo deciso su Dybala, Lombardi prova a correre di qua e di là, ma la squadra non c’è.

    Certo, l’arbitro Massa non poteva contribuire a svegliare i laziali, poteva però evitare di prenderli in giro con decisioni poco condivisibili, come quando ha ammonito Immobile per aver poco digerito il mancato giallo a Bonucci che lo aveva atterrato. E come quando, nel secondo tempo, Asamoah ha spinto a terra in area Lombardi con una spallata su un fianco. Massa ha visto un normale contrasto spalla contro spalla e ha lasciato correre.

    Nell’intervallo, un po’ le urla di Inzaghi e un po’ la doppia razione di caffè hanno fatto effetto. I biancazzurri sono entrati in campo decisi a combattere, anche se molto indecisi su come si fa. Sono mancate le idee di Biglia, in giornata no, più addormentato degli altri, tanto che Inzaghi è stato poi costretto a sostituirlo con Djordjevic. E Radu, che fino all’ultimo minuto ha mostrato la solita grinta e la voglia di aggredire gli avversari, è stato sostituito da Lukaku nella speranza che questo si buttasse un po’ di più in attacco. Speranza vana, Lukaku è stato dato per disperso fino al fischio finale.

    I biancazzurri si sono decisi a correre, a contrastare, a fare un po’ di pressing, hanno addirittura tirato palloni verso la porta di Buffon. Ma le idee non le avevano prima, figurarsi se potevano averle in assenza di Biglia.

    Questa Lazio, bisogna prenderne atto, non è fatta per gli scontri con le grandi. Perde sempre con Juventus, Milan, Inter, Roma, s’accontenta solo d’un pareggio col Napoli, antica rivale dei bei tempi quando si contendevano il primato nel girone Sud. Però in classifica sta lassù, grazie ai punti che riesce a guadagnare contro le squadre meno titolate. Coraggio, forse l’Europa League non è un obiettivo impossibile.

    Arrigo d’Armiento

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