La Lazio soffre e vince: 3-1 alla Fiorentina

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    La Lazio soffre e vince: 3-1 alla Fiorentina. Soffre nel secondo tempo, perché il primo è stato tutto biancazzurro, con due gol: Keita al 23′ e Biglia, su rigore, al 49′. Nella ripresa, un po’ la stanchezza di qualche giocatore, un po’ Sosa che ha indovinato i cambi, un po’, come al solito, l’aver creduto di aver già vinto, i biancazzurri hanno rischiato di essere raggiunti dai viola.

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    Bisogna dire che i viola hanno fatto di tutto per non soccombere all’Olimpico. Ma la squadra che ottiene un rigore deve saperlo trasformare in gol. Quando è toccato alla Lazio, Biglia ha sparato deciso sopra la testa di Tatarusanu, che invece s’era buttato a sinistra (come usava nella prima repubblica, mentre adesso tutti si buttano sulla pancia). Ilicic, chiamato a punire la distrazione di Biglia che aveva inutilmente atterrato Cristoforo (a proposito, S. Cristoforo, come è stampato sulla sua maglietta, non significa San, significa più modestamente Sebastian), s’è distratto pure lui telefonando in tempo a Marchetti dove avrebbe tirato il pallone, facendogli fare un figurone.

    E’ al 19′ del secondo tempo che la Lazio si spaventa di brutto. Sul 2-0 credeva di aver portato a casa i tre punti, e invece no, aveva dimenticato la legge dell’ex. L’ex è il giustiziere Mauro Zarate che è riuscito su un rimpallo a beffare Marchetti illudendo i viola. Poi, con la Lazio un po’ allo sbando, un po’ troppo lunga, arriva il secondo gol della Fiorentina e per i biancazzurri è il panico. Un pareggio no, non lo avevano considerato. Per fortuna Sanchez non è Maradona e Irrati non gli ha perdonato di aver spinto il pallone in rete con la mano.

    E qui la Lazio, come d’incanto, recupera fiducia e voglia di mettere in sicurezza la vittoria. Inzaghi provvede a sostituire Anderson, autore di una eccellente prestazione in attacco ma piuttosto latitante nel correre indietro a dar una mano in difesa,  con Wallace, sacrificato oggi per lasciare il posto di titolare a Bastos, per la verità più preciso, meno avventuroso del collega. Rafforzata la difesa, c’è modo di far vedere di che pasta sono fatti i biancazzurri. La pasta di Radu che punisce i viola segnando uno strepitoso gol dopo una cavalcata di 70 metri.

    La partita finisce pochi minuti dopo, la Lazio coi tre punti raccolti oggi raggiunge il Napoli al terzo posto e in alto vede soltanto la Roma, a un punticino, e la Juve a otto, in fuga verso lo scudetto d’inverno.

    Arrigo d’Armiento

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