Lazio spietata affossa un Palermo assente: 6-2

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    Lazio spietata affossa un Palermo assente: 6-2 –

    C’è poco da commentare, in questa partita dove s’è vista solo la Lazio, spietata contro il povero Palermo, travolto da una valanga di gol.

    Primo tempo: all’8’ Immobile; al 9’ Immobile; al 21’ Keita; al 24’ Keita (rigore); al 26’ Keita. Fin qui il primo tempo. Se la Lazio non s’addormenta, o se non si fa travolgere da un’ondata buonista, il secondo tempo vedrà altri cinque pallini nella porta di Posavec. Soprattutto, se nello spogliatoio il mister Diego Bortoluzzi non spiegherà ai suoi gioielli che la porta avversaria è quella che sta dall’altra parte del campo e che quei ragazzi con la maglietta celestina non vanno lasciati liberi di fare tranquillamente il loro mestiere.

    CIRO IMMOBILE HA DATO IL VIA ALLA GOLEADA LAZIALE

    CIRO IMMOBILE HA DATO IL VIA ALLA GOLEADA LAZIALE

    E invece il secondo tempo comincia col Palermo che pare essersi svegliato, soprattutto in Rispoli, autore di una doppietta. Al 47′, con la Lazio che non ha ancora capito di essere rientrata in campo, un tocco di De Vrij rimette in gioco Rispoli, inizialmente in fuorigioco, che infila Strakosha. Passano cinque minuti, e Rispoli vince un altro gol alla lotteria della distrazione biancazzurra. Clamoroso errore difensivo di Hoedt che serve un brutto pallone a Strakosha: Rispoli si avventa, vince il rimpallo e insacca. La partita finisce qui, o quasi.

    La Lazio non pensa più alla partita, forse non vuole infierire su un Palermo che si trascina qui e là in campo senza sapere che cosa fare.  Si arriva stancamente alla fine della partita, quando Crecco, che ha sostituito Milinkovic-Savic, fa sapere a tutti che lui esiste e segna un altro gol, il sesto: cross dalla trequarti, su un primo colpo di testa respinto Crecco si avventa sul pallone e insacca.

    Diciamo la verità, quest’anno il Palermo non esiste. Cambia l’allenatore, cambia il proprietario, ma la squadra appare abbandonata a sé stessa. Peccato, ma se non hanno voglia di salvarsi, non possono sperare che li salvi la Fata Turchina.

    La Lazio adesso guarda all’Europa League con più di una speranza, dopo il crollo del Milan in casa con l’Empoli. Ma deve ricordarsi, magari segnandoselo sulla lavagna e facendo un nodo al fazzoletto, che le prossime avversarie non sono il Palermo. (Ard)

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