Lazio, e chi ti ferma più? Juve 1-2 in casa

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    Lazio, e chi ti ferma più? Juve 1-2 in casa –

    È proprio così, questa Lazio non la ferma più nessuno, se non c’è riuscita nemmeno la Juventus con la complicità del Var. Il Var c’entra, perché il rigore, a tempo scaduto, non c’era, aveva visto giusto Mazzoleni, che non ha avuto il coraggio di smentire la macchinetta infernale.

    Patric è intervenuto su Bernardeschi con un eccesso di foga, ma ha colpito prima il pallone e poi l’attaccante, che non ha fatto molto per rimanere in piedi.

    Del resto, bisogna riconoscere che pure il rigore dato alla Lazio aveva lasciato qualche dubbio. Ma Immobile l’ha trasformato in gol, Dybala il suo l’ha calciato maluccio, consentendo a Strakosha, prontissimo, a salvare i tre punti biancazzurri.

    CIRO IMMOBILE

    CIRO IMMOBILE

    Vista nel primo tempo, la partita sembrava stregata, con la Juve in vantaggio dal 23’ con Douglas Costa (col Var che ha deciso che Bastos lo teneva in gioco) e la Lazio che non riusciva a impensierire Buffon con tutti gli attacchi portati da Immobile, Marusic, Luis Alberto. E la Juve ha continuato a impensierire Inzaghi fino all’ultimo minuto, con pali e traverse e con gli interventi di Strakosha. L’albanese, però, deve ringraziare la traversa, che ha impedito a Higuain di mettere in rete un pallone rimpallato malamente dal portiere laziale.

    La musica cambia nel secondo tempo. Appena due minuti e Immobile fa secco Buffon. Luis Alberto, che cresce in ogni partita, regala un assist preciso a Ciro che non si fa commuovere dal portiere collega nella nazionale e lo batte senza pietà.

    Passano cinque minuti e arriva il vantaggio laziale. Immobile scappa via a Chiellini e supera Buffon in dribbling prima di cadere dopo un contatto col portiere. Mazzoleni non ha dubbi: calcio di rigore e ammonizione per il portiere juventino.

    Allegri prova a ricaricare le batterie bianconere facendo entrare Bernardeschi, al posto di Douglas Costa, e Dybala al posto di Khedira. E comincia l’arrembaggio alla porta di Strakosha. Poi fa entrare Sturaro al  posto di Lichsteiner. Inzaghi risponde con Nani al posto di Luis Alberto e con Caceido al posto di Immobile, il quale non è troppo felice di rinunciare alla possibile tripletta. Più tardi, entra Patric per sostituire uno stanco Lulic.

    Ma niente da fare per la Juve, spinta da uno stedium, come dicono quelli che pronunciano in inglese anche le parole latine, che non si rende conto che oggi la squadra di casa è inferiore agli ospiti.

    Infine l’episodio del rigore, deciso al 96’ dal Var e da Strakosha, prontissimo a capire dove Dybala avrebbe tirato.

    E adesso, la Lazio chi la ferma più? Gioca  all’antica italiana, catenaccio e contropiede, interpretati in chiave moderna da undici calciatori, più i subentranti, che fanno gruppo meglio delle altre squadre. E corrono tutti, e si aiutano tra loro senza pensare a rivalità tra colleghi, con un solo obiettivo: combattere fino all’ultimo minuto senza spaventarsi per il valore degli avversari.

    Arrigo d’Armiento

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