Lo nero periglio che vien dal remoto Catai (Neo Coronavirus 2019)

Più informazioni su

Sull’emergenza sanitaria in corso i giornalisti italiani stanno rendendo un pessimo servizio alla cittadinanza, alimentando panico e disinformazione, ma, soprattutto, facendo i finti tonti per nascondere col proverbiale dito quel che non si può negare. Un virus che si diffonde per via aerea, tramite il “flu”, le famose goccioline microscopiche che tutti emettiamo parlando o starnutendo, non può essere fermato. Di fatto siamo già in una situazione di diffusione pandemica.

Leggo da uno squisito pezzo su Libero.it (un articolo che è un concentrato di errori tecnici ed orrori grammaticali: https://www.liberoquotidiano.it/news/scienze—tech/13558826/coronavirus-cina-foto-microscopio-scienziati-occidentali-tagliati-fuori-studio.html) enormità sesquipedali come “anche se il danno devastante di questo microscopico microbo” (mi aspetto di incrociare un virus alto venti centimetri allora!) ovvero perle come “è ormai accertato che il coronavirus cinese attacca i polmoni, provocando una polmonite bilaterale” (che sarebbe come dire che, nel 100% dei casi si finisce intubati con l’acqua negli alveoli e una condizione di insufficienza respiratoria grave).

L’ultimo annuncio in stile “peste nera” è quello di un altro quotidiano – visto stamattina in rassegna stampa su Rai News 24 – che titolava “il Morbo è a Roma”! A quando Monatti e cappuccioni con le torce per raccogliere i corpi esanimi delle vittime dai lazzaretti?

Ogni anno il mondo affronta una pandemia di influenza. Ogni anno in Italia muoiono migliaia di persone per le complicanze dell’influenza. Ogni infezione virale che affligge l’apparato respiratorio può mettere in crisi persone anziane già affette da patologie croniche (diabete, insufficienza cardiaca, obesità, demenze, malattie vascolari e esiti di eventi vascolari pregressi ecc.) e determinare polmoniti virali o polmoniti batteriche opportunistiche sino a produrre situazioni di crisi respiratoria con grave rischio per la vita.

Questo Corona Virus – uno dei tanti che circolano e che hanno circolato per secoli, responsabili di raffreddori, parainfluenze e sindromi gastro intestinali, può provocare polmoniti virali, ma può anche mettere in crisi fisici già debilitati. Di norma però provoca un forte raffreddore.

Il tasso di mortalità che tanto cruccia i nostri lettori, ad oggi, è un dato provvisorio, teorico e spurio. Vi spiego perché: se un sistema sanitario deve curare cento malati di cui due gravi (che necessitano di supporto vitale a vario livello, dal semplice ossigeno gassoso alla ventilazione meccanica) il problema non si pone, il sistema regge. Se però deve curare centomila malati di cui duemila gravi, il problema si pone eccome. Ecco che il tasso di mortalità sale e sale per un motivo semplice: all’aumentare del carico sul sistema sanitario, la disponibilità di cure complesse (posti letto di rianimazione) scende.

Tutto qui.

Questo fatte salve eventuali mutazioni del virus: circolando in un numero sempre più ampio di persone, il genoma virale verrà in contatto con altri patogeni simili. Questo può avere due possibili effetti: un decremento della virulenza o un incremento della virulenza. Ecco perché sono importanti le misure di quarantena ed i cordoni sanitari, altrimenti si rischia un incendio che si autoalimenta per mesi e che potrebbe produrre un patogeno più aggressivo di quello con il quale abbiamo a che fare.

Detto questo, i consigli sono semplici: imparate a lavarvi correttamente le mani – sempre quando entrate o rientrate in casa o in ufficio, tenete conto che non è chiaro quanto sopravviva il virus fuori dal corpo umano (su superfici toccate da persone infette con presenza di secrezioni organiche sulle dita) quindi non mettetevi mai le dita in bocca, nel naso o negli occhi (tutte mucose) senza esservele prima lavate correttamente. In presenza di sintomi da raffreddamento (tosse, raffreddore, arrossamento degli occhi) non gridate alla peste, ma tenete a portata di mano farmaci sintomatici e un saturimetro digitale (che dovete imparare ad usare) per capire se effettivamente state avendo difficoltà respiratorie ed è il caso di interloquire con il 118. Avvertite comunque il medico di base della situazione e, solo se state male, mettete una mascherina: che serve a non contagiare gli altri e non ad evitare di essere contagiati (per quello servirebbe andare in giro con una tuta hazmat di livello C o D).

Buon ultimo ci mancava Salvini col suo post sul governo incompetente che non chiude le frontiere. Un’altra occasione di star zitto persa.

CB

Più informazioni su