Maxi concorso in Medicina blocca Roma nord, tutti a piedi sull’Aurelia. Genitore: “Mattinata da incubo”

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    «Siamo noi stessi vittime di chi non sa programmare bene le cose e indice mega concorsi in punti della città solitamente molto trafficate». Così il presidente del XVIII Municipio Daniele Giannini (Pdl) in merito al mega ingorgo che si è formato a Roma nord per il maxi concorso in Medicina. «Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che l’Ergife non può essere utilizzato come sede per i mega concorsi, nonostante i nostri 40 agenti in strada -spiega-. Non c’è un numero di parcheggi adeguato e la metro non è abbastanza vicina da consentire a tutti di lasciare l’auto. La mia proposta è quella di scaglionare i partecipanti in più giornate, così da arrecare il minimo danno alla viabilità circostante».

    Un fiume di migliaia di persone sotto la pioggia si sta incamminando in strada affollando via Aurelia, all’uscita dell’Hotel Ergife dove stamattina si è svolta la prima prova di accesso alla Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica. Migliaia di giovani accompagnati dai genitori hanno lasciato le sale dell’albergo dove si sono svolti i test. Il traffico è totalmente bloccato e le persone camminano tra le auto ferme. C’è stato anche qualche momento di tensione tra qualche automobilista che ha urtato inavvertitamente qualcuno. Come il caso di un genitore ha inveito con un ombrello contro un taxista che lo aveva sfiorato con la propria auto. Il traffico è bloccato da ore in via Aurelia, soprattutto nel tratto tra largo Perassi e via Giovanni Battista della Salle.

    Terminata la prova in migliaia si stanno riversando a piedi dalla sede dell’esame per raggiungere autobus e macchine lasciate spesso a chilometri di distanza. Tra questi, anche Luca M. e Alberto T., romani, 18 anni, stanno percorrendo l’Aurelia verso il GRA sotto la pioggia. «Sono alla ricerca della mia macchina – spiega Luca -.Questa mattina, usciti dal Raccordo provenienti dall’Eur ci siamo trovati davanti un muro di macchine. Abbiamo lasciato l’auto dentro un cancello e ci siamo incamminati a piedi per oltre 5 chilometri. Una cosa impressionante, e meno male che per la convocazione c’erano ancora due ore di tempo!». «Non è stato tanto un problema entrare – spiegano i due ragazzi – quanto poi orientarsi all’interno. C’erano sei aule a disposizione dei candidati ed in una c’erano circa duemila persone». Ma ora sotto la pioggia e il traffico raccontare il concorso diventa un modo di scaricare la tensione. Due ore di tempo per un test di 120 domande a risposta multipla, con la speranza di aver risposto in modo esatto.

    «Troppo poco tempo per affrontare il test, ma domande adeguate. Più del traffico». Rispondono ironizzando i tanti ragazzi a pochi minuti dalla fine dei test di medicina alla Cattolica che si sono svolti oggi a Roma, all’Hotel Ergife. I partecipanti erano ottomila ma solo il 3% potrà frequentare la facoltà. I test della Cattolica per la prima volta si sono svolti all’Ergife. I ragazzi hanno affrontato test psicoattitudinali di logica, inglese, analisi del testo e di individuazione dei sinonimi. La maggior parte dei candidati non è riuscita a concludere i quiz e a rispondere a tutte le domande. «Avevamo poco tempo – spiega Ruben, uno dei candidati – ma le domande non erano impossibili, per fortuna». Per Maria «è giusto che siano state poste delle domande che non riguardano materie come la biologia e la chimica, quelle le impareremo una volta arrivati all’università». «Quasi nessuno – spiega Mauro – ha consegnato i test completi, c’era poco tempo e soprattutto i quiz di logica, come quelli sull’associazione tra figure o quelli numerici, richiedevano diversi minuti per ragionare. Le domande di inglese, inoltre, sono aumentate, ma forse questo è un bene». «Nelle aule regnava il silenzio – spiega un’altra concorrente – ma sarebbe stato possibile anche riuscire a consultarci e a copiare».

    «Il caos qui a Roma, fin dall’alba, ha creato uno stress per mio figlio che spero non abbia inciso sul suo rendimento ai test. È stata una mattinata da incubo e anche se mi aspettavo tanto traffico, non posso negare la delusione per come sia stata gestita la mobilità. In questi casi credo che la responsabilità sia di chi governa». A parlare è un genitore, arrivato dalla Sicilia ieri, ma che questa mattina ha detto di aver camminato a piedi per chilometri cercando di raggiungere in tempo con il figlio l’Hotel Ergife, sede dei test di Medicina per l’Università Cattolica. A lamentare «l’ennesimo disagio» è anche l’impiegato di un albergo vicino all’Hotel Ergife. «I concorsi in questa struttura hanno sempre creato problemi di traffico, ma erano anni che non assistevo ad una tale situazione di caos. Sono bloccato qui e non riesco ad uscire con l’auto».

    «Purtroppo oggi, oltre al concorsone, ci sono stati eventi concomitanti che hanno contribuito a mandare il traffico in tilt: più di un incidente ha provocato rallentamenti che poi hanno avuto ripercussioni anche nella zona dell’Ergife». A parlare è il comandante del XVIII Gruppo, Davide Orlandi. Ovvero il responsabile della viabilità della zona di Roma oggi bloccata dal concorso all’Ergife. «Roma vive quotidianamente grandi eventi – aggiunge – certo è che 9.000, tutti insieme e accompagnati dai genitori, non si erano mai avuti. Abbiamo messo in campo 40 agenti, fornito informazioni con la cartellonistica luminosa. Lì il problema è anche che l’Aurelia è l’unica via di fuga».

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