Mentana, 18enne ucciso era volontario Croce Rossa. Testimoni: “Ambulanza ha tardato”. Su Facebook il ricordo degli amici

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    Edoardo Sforna, il ragazzo ucciso la notte scorsa davanti alla pizzeria dove lavorava nel quartiere Morena di Roma, era un volontario della Croce Rossa Italiana. Il 18enne faceva parte del Gruppo Pionieri di Ciampino, sezione giovanile dell’associazione alla quale possono partecipare ragazzi tra gli 8 ed i 25 anni al termine di un corso di 13 incontri. Edoardo era figlio unico. Il padre, Antonio, pensionato, aveva una tintoria a Ciampino, mentre Marina, la madre, è un’impiegata. «Dodo» – come lo chiamavano gli amici – era fidanzato da pochi mesi con Elisa, figlia di un poliziotto, che stanotte lo avrebbe aspettato invano per mangiare insieme i cornetti caldi. Si era diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale Lucio Lombardo Radice di Morena nel 2009 e solo qualche mese fa aveva preso la patente di guida. Tifoso della Roma, Edoardo partecipava attivamente alle iniziative della Croce Rossa, compresi i campus estivi insieme con gli amici. L’ultimo era stato organizzato a luglio, a Ciampino. Da tre giorni aveva trovato un lavoretto estivo nella pizzeria «Jolly», dove ieri ha trovato la morte.

    Diverse persone che ieri sera hanno prestato i primi soccorsi a Edoardo Sforna, il diciottenne ferito a morte, parlano di ritardo nell’ arrivo dell’ambulanza. La vittima, ferita a colpi di pistola intorno alle 22, è stata trasportata al Policlinico di Tor Vergata dove poi è morta. «Ci hanno messo 40 minuti ad arrivare – dice Magdy Jonues, l’egiziano proprietario della pizzeria dove Sforna lavorava come fattorino -. Edoardo all’inizio non sembrava così grave, per un quarto d’ora è stato cosciente. Abbiamo chiamato in tanti il 118, ma non arrivavano mai». Anche altri clienti che ieri sera si trovavano all’esterno del locale e che hanno soccorso il diciottenne dopo che era stato ferito danno la stessa versione. Jounes ha poi riferito che il ragazzo lavorava part time da circa un mese consegnando pizze a domicilio. Aveva sostituito un amico partito per le vacanze. «Era un ragazzo tranquillo, anche un pò timido e silenzioso – dice ancora Jounes -. Abbiamo sentito i colpi di pistola da dentro la pizzeria e poi lo abbiamo visto entrare dicendo ‘oddio, mi hanno sparatò. Dopo un pò è caduto per terra, ma sembrava che stesse bene».

    Per ricordare Edoardo, il giovane ucciso la notte scorsa nel quartiere Morena di Roma, tutti i suoi amici hanno aggiornato il loro profilo Facebook, ognuno con una foto che li ritrae in compagnia del loro amico scomparso. Stefania, Emanuele, Giada, Martina, Alex e gli altri hanno voluto onorare così la memoria di «Dodo», che ha simbolicamente invaso il social network con il suo sorriso, immortalato nelle istantanee di una giovane vita stroncata troppo presto. Qualcuno, come il compagno di scuola Luca, ha invece preferito dedicargli una lettera: «Togliere la vita a un’altra persona credo sia la cosa peggiore su questo mondo di merda – scrive – come si fa ad andare avanti a vivere dicendo ‘io ho ammazzato un ragazzo di diciott’anni’…la gente che ha fatto tutto questo a Edoardo è la feccia, è la merda, è lo schifo, sono quelle persone che devono soffrire ogni volta che respirano, in questi casi è inutile la galera non serve a niente, altro che 20 anni 30 anni l’ergastolo, può passare una vita ma Edoardo non lo riporta indietro nessuno..questa gente si merita solo la morte…..ciao Edoardo…ci mancherai…».

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