Montecitorio, agricoltori in rivolta contro Imu e caro gasolio

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    Gli agricoltori non ci stanno a pagare l’Imu 5 volte in più rispetto all’Ici del passato. Non ci stanno a pagare il gasolio per i trattori e riscaldare le serre il doppio rispetto all’anno scorso. Per questo oggi Confagricoltura, Cia e Copagri lanciano un grido di allarme e sono scesi in piazza in centinaia sotto a Montecitorio per far sentire la loro voce in un presidio pacifico ma animato, in cui predominano il bianco e il verde, i colori delle tre organizzazioni, tra le più rappresentative del settore. A guidare la protesta sono i presidenti scesi in piazza anche loro, Mario Guidi di Confagricoltura, Giuseppe Politi di Cia e Franco Verrascina di Copagri. Per gli agricoltori insomma i conti non tornano: l’Imu «un’imposta assurda e penalizzante determinerà un vero e proprio salasso da 1,5 miliardi di euro rispetto ai 300 milioni di gettito derivanti dall?ici, ai quali potrebbero aggiungersi altri 2-3 miliardi di euro per l’accatastamento dei fabbricati rurali» gridano a una sola denunciando che la norma «è stata scaraventata» sull’agricoltura troppo rapidamente. I manifestanti, ‘armatì di fischietti sono stanchi. «Sono al verde, passo le notti in bianco e ho i conti in rosso» recita un cartello e una latro: «per riscaldare la stalla mi sono venduto le mucche» . «Il governo deve capire che la terra è un mezzo per produrre – denuncia Politi – non un bene patrimoniale, l’Imu viene applicata su cascine, stalle, fienili e perfino sulle rimesse per gli attrezzi. Inoltre, – rimarca- abbiamo perduto alcuni sostegno come la defiscalizzazione del gasolio per le serre da 50 centesimi si è passati a 1, 05 cent. Speriamo che il governo in Parlamento faccia qualcosa sull’Imu e per alleggerire il gasolio». Guidi dal canto suo, tiene a precisare che si tratta di «una manifestazione non contro il governo, ci sono tavoli aperti ma vogliamo dare attenzione a questi temi come la pressione fiscale che non è adeguata alle capacità di spesa delle imprese». E per quanto riguarda l’Imu, in particolare spiega che penalizza «soprattutto gli agricoltori che più hanno investito, che hanno più fabbricati e quindi in regioni come la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Puglia. La norma è stata fatta troppo in fretta – ribadisce – senza approfondire l’impatto». Toni moderati ma decisi anche per il presidente di Copagri, Franco Verrascina, che dice «vogliamo pagare il giusto e oggi il nostro grido di allarme speriamo sia recepito dal governo e che si apra un confronto ad un tavolo su questi temi».

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