Piazza SS. Apostoli, presidio dei sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil: “Sblocco fondi Roma Capitale, Alemanno spieghi perché le opere non partono”. Foto

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    I lavoratori delle costruzioni si sono incontrati oggi al presidio a Piazza SS. Apostoli, organizzato dai sindacati territoriali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, per chiedere al Sindaco di Roma Capitale la costituzione di un tavolo per il pieno utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte di tutti i lavoratori del settore e l’avvio delle numerose opere immediatamente cantierabili, ormai ferme da mesi, in grado di dare una boccata d’ossigeno alla grave stagnazione che registra il mercato dell’edilizia romano. Tra queste, opere di interesse sociale, servizi, scuole, strade, trasporti, beni culturali che rappresentano un’importante dotazione di servizi per la cittadinanza.
    Dal 2008, anno di inizio della crisi, ad oggi hanno cessato l’attività ben 982 imprese, pari al 9,1% del totale; 10.122 operai hanno perso il lavoro, pari a -16,7%; le ore lavorate hanno subito un decremento del 10,5% (-4.830.741 ore), mentre la massa salari ha subito una decurtazione del 5,7%. Questi i numeri della crisi che sta dilaniando l’edilizia di Roma.
    La crisi determina disoccupazione, che a sua volta produce lavoro nero e irregolare, mancanza di diritti e tutele, nuove e vecchie modalità di sfruttamento, infortuni e morti sul lavoro. Soltanto ieri ben due morti sono stati registrati dal settore nella nostra Regione: a Supino, nel frusinate, un lavoratore polacco di 28 anni è precipitato da un’impalcatura, mentre a Soriano nel Cimino, nel viterbese, un operaio del posto di 58 anni è rimasto schiacciato in una cava.
    Ad aggravare la situazione ha contribuito senz’altro l’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo di settore, consumatasi dopo quasi un anno di negoziato lo scorso 11 novembre. Lo strappo si è determinato sui temi del welfare integrativo di settore, che si concretizza in forma di sostegno al reddito dei lavoratori attraverso prestazioni sociali e sanitarie erogate dalla Cassa Edile previste dalla bilateralità del contratto. Sul tema, Feneal, Filca e Fillea ritengono inaccettabili le posizioni assunte dall’Acer.
    ”La crisi è un problema non solo di chi perde il lavoro”, affermano le tre segreterie Feneal, Filca e Fillea, “ma anche di chi lavora, perché paga in termini di tutele e sicurezza. Incidenti, infortuni, morti come quelle di ieri, sono all’ordine del giorno se manca la contrattazione, perché i primi a soffrirne sono i lavoratori che ne fanno le spese in termini di welfare e sicurezza”.
    Inoltre, dopo lo sblocco, da parte del Governo Monti, dei fondi per Roma Capitale, è inevitabile l’appello al Sindaco Alemanno: “Ora diventa sempre più urgente e necessario che il Sindaco Alemanno convochi immediatamente un tavolo con le parti sociali e spieghi chiaramente perché ancora non si parte con le opere cantierabili. Noi siamo disponibili a cercare insieme una soluzione, ma per farlo bisogna cambiare questa posizione di arroccamento del Comune di Roma”.
    Per questo motivo, le tre federazioni sindacali faranno seguire al presidio di oggi un volantinaggio di protesta domani, giovedì 24 novembre, davanti all’Auditorium presso cui si svolgerà l’Assemblea annuale dell’ACER.
    Le azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle forze politiche sullo stato in cui versano le costruzioni della città e sull’interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo territoriale di Feneal, Filca e Fillea proseguiranno nei prossimi giorni, fino a che non ci sarà una svolta concreta e positiva sulla contrattazione e lo sblocco delle grandi opere. (Foto Daniele Senaote/Macro-Lab)
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