Quaterna della Lazio, travolto il Crotone

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    Quaterna della Lazio, travolto il Crotone –

    Se vi sembrano pochi quattro gol… E la Lazio poteva farne pure qualcuno in più, ma insomma, accontentatevi.

    Nel primo tempo, bisogna ammetterlo, è stata la Lazio a mostrare se non paura almeno una buona dose di disagio nell’affrontare il Crotone, sempre aggressivo e quasi sempre primo a conquistare la palla. E il sole, che batteva sugli occhi di Strakosha, ha messo più d’un brivido di paura nei coraggiosi tifosi biancazzurri.

    Non se ne può più di queste partite alle 12.30, costrette in un orario folle per contentare Sky e Mediaset. Troppo sole e tanta fame o poca digestione. A quell’ora a Roma e nel centro-sud si comincia a pensare a che cosa, un paio d’ore dopo, si troverà sul piatto. E nel Nord a quell’ora si è a tavola. In entrambe le macro-regioni, alle 12.30 nessuno è pronto a giocare a pallone.

    CIRO IMMOBILE

    CIRO IMMOBILE

    S’è visto in campo, con la Lazio addormentata, con gli occhi cisposi, con giocatori che, di nascosto, si prendevano a schiaffi da soli per potersi svegliare. Beh, si sono svegliati nel secondo tempo, al momento giusto, quando gli avversari cominciavano a sentire la fatica per gli sforzi fatti nella prima metà gara nel tentativo di mettere paura a Strakosha.

    I primi due gol laziali sono regali di Natale fra Lukaku e Immobile. Ciro fa un assist perfetto per Lukaku che segna il secondo gol di quest’anno. Poi Lukaku ricambia il regalo con l’intermediazione di Lulic e Immobile non perde l’occasione di rimpinguare il malloppo in testa alla classifica dei cannonieri.

    Inzaghi ha fatto entrare Luis Leiva al posto di Murgia e Lulic al posto di Milinkovic Savic. La differenza s’è vista subito. Murgia deve imparare ancora molto, Lucas Leiva è un’altra cosa. E Milinkovic Savic oggi non era il solito Milinkovic Savic: un po’ lento, un po’ nervosetto e, forse, dall’alto dei suoi quasi due metri, era infastidito più degli altri dal sole, che notoriamente colpisce più direttamente i piani alti.

    Poi, Felipe Anderson sul 2-0 ha sostituito Luis Alberto, sempre geniale ma oggi un po’ stanco.

    E così sono arrivati gli altri due gol, con Lulic, freddo profittatore della confusione mentale di cui era ormai preda la difesa crotonese, e con Anderson su assist di Parolo, un guerriero questo che non lo fermi nemmeno se gli spari.

    Ecco così la Lazio vera, che fa quaterna senza rischiare indietro, nonostante la papera di Strakosha, che ha perso e recuperato un pallone mentre tentava di rinviare, e le incertezze di Wallace, non ancora il Wallace dello scorso anno.

    E dàje, allora. La Roma è vicina e le altre invece pure.

    Arrigo d’Armiento

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