Rapporto Ecomafie. Zaratti “Ecomafie e Archeomafie minano il tessuto socioeconomico e culturale. Dalle amministrazioni risposta immediata e rigorosa”

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    “Il rapporto ecomafie 2012 di Legambiente descrive nel dettaglio la realtà delle illegalità nella nostra regione. Un dato su tutti riassume l’allarmante situazione del Lazio, dove sono compiuti oltre sei illeciti al giorno, pari al 7,3 per cento del territorio italiano”. Lo afferma in una nota Filiberto Zaratti, presidente della commissione sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio.

    “Dal ciclo del cemento, ai rifiuti, agli incendi, allo sfruttamento abusivo delle risorse naturali e degli arenili – afferma Zaratti – il Lazio è entrato nel mirino delle ecomafie che lucrano illegalmente, acquistando così sempre più vigore e potenza penetrando nei territori inquinandone  il tessuto socioeconomico e culturale. Sempre più grave anche il fenomeno della cosiddetta Archeomafia, che oltre ad aggredire con costruzioni abusive i siti archeologici ha ormai messo in campo un vero e proprio mercato fondato sui furti di antichità ed opere d’arte: nella triste classifica di questo settore il Lazio, con 150 furti, risulta oggi secondo in Italia solo alla Campania”.

    “Quello che ormai possiamo definire come vero e proprio radicamento mafioso nella nostra regione deve essere affrontato a partire dalle buone pratiche e dal rigore delle amministrazioni – dice Zaratti – mettendo in campo un sistema di controllo, prevenzione e cultura diffusa della legalità. Le amministrazioni devono tenere alta la guardia e predisporre strumenti legislativi in grado di spezzare ogni possibile malaffare tra interessi, urbanistica, beni culturali e smaltimento di rifiuti”.

    “Ma poi bisogna anche andare a fondo sui misteri irrisolti della nostra regione, affinché non cali il silenzio sulle indagini – conclude Zaratti – In questo senso si pone la convocazione della Commissione Lotta alla Criminalità che presiedo, lunedì 9 luglio, alle ore 11.30,  nella quale si terrà un’audizione sulla discarica di Borgo Montello di tutti gli enti e le persone interessate, per fare il punto sulla situazione delle indagini sui i fusti tossici che sarebbero stati interrati nella discarica.”.

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