Stupro ex ambasciata, indagati altri due cittadini somali

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    Ci sono altri due nomi nel registro degli indagati in relazione allo stupro di una ragazza romana avvenuto il 26 febbraio scorso nell’ex ambasciata della Somalia in via dei Villini, a Roma. Oltre a Adan K. di 24 anni ed Abdi Y., 24 anni, per i quali il tribunale del Riesame ha confermato la custodia cautelare in carcere, altri due cittadini somali risultano indagati. Per tutti le accuse sono di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo, e quella di lesioni aggravate. Uno dei due nuovi indagati fu fermato e poi rilasciato dopo essere stato interrogato dalla polizia la sera stessa della stupro. Intanto il pm Gianfederica Dito ha disposto un accertamento del dna su tutto il materiale repertato dagli investigatori della Squadra mobile sul luogo della presunta violenza. Chi indaga chiede agli esperti coordinati dalla biologa Carla Vecchiotti, di confrontare le diverse tracce biologiche: l’incarico sarà affidato all’inizio della settimana prossima. Il magistrato, inoltre, potrebbe a breve formalizzare la richiesta di incidente probatorio per la raccolta della testimonianza della vittima. Davanti al gip potrebbe essere chiamato, in veste di testimone, anche il ragazzo somalo che portò la ragazza in via dei Villini dopo averla incontrata alla stazione Termini. «È veramente anomalo che si sia proceduto nei confronti dei miei assistiti quando ancora manca il risultato dell’esame del dna», afferma l’avvocato Marco Borrani, difensore di tre indagati. Il nome di uno dei due nuovi indagati, che al momento sono liberi, sarebbe stato fatto da altri occupanti dell’ex ambasciata. «Ci sono molti punti oscuri nella vicenda per come è stata ricostruita sinora – conclude Borrani -. Non vorrei che poi si scoprisse in carcere ci sono due innocenti»

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