Turista soccorsa da ambulanza privata: 1300 Euro

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    Il titolare di una ditta di emergenza sanitaria e un medico sono stati denunciati dagli uomini del Commissariato Borgo di Roma per truffa. I fatti risalgono al 12 febbraio scorso. Erano circa le 23.00 quando un turista americano che alloggiava in un albergo in zona San Pietro ha chiamato la reception per segnalare che la moglie era in stato confusionale e aveva bisogno di soccorsi. Dopo circa mezz’ora è arrivata un’ambulanza con a bordo un medico, l’autista e il barelliere. Il medico, dopo aver visitato la donna, ha riferito al marito che la donna doveva essere urgentemente trasportata in ospedale. Dopo aver raggiunto l’accettazione del pronto soccorso, il turista è stato avvicinato dall’autista del mezzo di trasporto e dal barelliere, che, dopo avergli mostrato una fattura di 1300 euro, di fronte alla richiesta di chiarimenti, lo hanno minacciato pretendendo il pagamento immediato e in contanti. Il turista, frastornato da quello che stava succedendo, e impaurito dal fare aggressivo dei due, ha preso il portafogli e gli ha consegnato 85 euro, dicendo di non avere con se quella somma così ingente. Per tutta risposta, uno dei due si è impossessato del portafogli appropriandosi di un’altra banconota di 100 euro. Poi i tre sono risaliti sull’ambulanza e con il lampeggiante acceso sono ritornati nell’albergo. Nella hall dell’albergo c’erano ad attenderli i parenti della coppia con la figlia che, anzichè avere notizie della malata, si sono visti consegnare una fattura di 500 euro. Al rifiuto dei parenti di pagare, i tre sono andati via minacciandoli ed avvertendo che sarebbero tornati il giorno dopo. I turisti, a quel punto, hanno chiamato la polizia. Gli agenti del commissariato Borgo, diretto da Laura Petroni, arrivati sul posto, hanno chiesto chiarimenti al dipendente dell’albergo. Il receptionist ha riferito alla polizia di aver contattato il numero della ditta di emergenza sanitaria privata convinto di aver chiamato il servizio di emergenza sanitario del 118. Gli agenti a quel punto si sono messi sulle tracce del titolare della ditta privata di emergenza sanitaria, ossia l’autista dell’ambulanza e del medico, che rivestiva anche il ruolo di direttore sanitario della società. Sono riusciti così a ricostruire la truffa messa in atto dai due. Il titolare della ditta privata, dopo la chiamata dell’addetto dell’albergo aveva «fiutato» l’affare e aveva deciso di trasportare la donna in ospedale, omettendo di dire ai parenti della donna che tutti i servizi prestati erano a pagamento. Il successivo controllo dei locali della ditta privata ha fatto emergere alcune irregolarità nelle attrezzature mediche oltre a numerose irregolarità amministrative, quali la mancanza di un registro con l’annotazione dei singoli interventi e la mancata comunicazione agli organi competenti del nome del direttore sanitario della società. La somma truffata è stata restituita al turista americano dal proprietario dell’albergo. Sono in corso ulteriori indagini per accertare l’eventuale coinvolgimento del receptionist della struttura ricettiva nel raggiro messo in atto dai due truffatori.

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