Notizie del giorno: Stefano Parisi e Donald Trump

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    Notizie del giorno: il centrodestra ha deciso di candidare Stefano Parisi a governatore del Lazio. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sbarcato ieri a Davos, dove oggi terrà il suo discorso.

    Notizie del giorno: elezioni Regione Lazio, Stefano Parisi

    Ultime notizie. Dopo lunghe trattative interne, il centrodestra ha deciso di candidare Stefano Parisi a governatore del Lazio. L’ex direttore generale di Confindustria ha rinunciato a correre con la sua Energie per l’Italia alle elezioni politiche (TGCOM).

    Stefano Parisi

    Stefano Parisi

    “Noi – scrive ancora Parisi su Facebook – abbiamo un progetto di lungo periodo. Costruire un grande partito popolare, protagonista nella società, capace di mettere in rete le comunità. Saremo ora presenti da protagonisti in queste importanti sfide elettorali con i nostri valori, i nostri programmi, la nostra energia liberale”.

    Intanto sembra che siano in corso dialoghi tra il candidato del M5S Roberta Lombardi e Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice anche lui in corsa per il posto da Governatore regionale, per eventuali accordi post elettorali.

    Notizie del giorno: Vertice Davos

    News. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sbarcato ieri a Davos, dove oggi terrà il suo discorso. L’arrivo di The Donald è stato anticipato dalle polemiche sulle politiche protezionistiche portate avanti dalla Casa Bianca: l’America First, il mantra dell’amministrazione americana, è guardato con preoccupazione dai vertici della finanza e della politica mondiale (ANSA).

    Per il direttore dell’Fmi Christine Lagarde “non è il momento per una guerra valutaria, né per misure che possano danneggiare la crescita”, preoccupazione ripresa anche dal direttore generale del Wto Roberto Azevedo, che critica le decisioni unilaterali e gli effetti domino che sono in grado di produrre, mentre il Commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici ha sottolineato come sia un bene che “Trump venga qui ad ascoltare la voce di chi auspica un’America aperta e presente nel mondo, che sceglie il multilateralismo e rifiuta il protezionismo”.

    “Pace e prosperità”: Donald Trump si è presentato così ieri a Davos, con questo messaggio ecumenico. Ma dietro le buone maniere, il presidente americano è sbarcato nel tempio del libero commercio mondiale per lanciare la sua offensiva protezionistica.

    Tanto per cominciare, portando in dote nuovi dazi ai prodotti che non sono made in Usa. L’uomo più atteso al World Economic Forum di quest’anno, il primo presidente americano in 18 anni, è sbarcato nella località svizzera in elicottero, tra imponenti misure di sicurezza.

    Oggi parlerà alla platea dei big dell’economia, alfieri della globalizzazione. Con l’obiettivo di “convincere la gente a investire nel Stati Uniti”, ha twittato lo stesso Trump prima di partire. Vendere il prodotto ‘America’, quindi, e forse niente di più.

    Perché il tycoon ha fin qui dimostrato di essere allergico ai grandi accordi di libero scambio, che a suo dire indeboliscono l’economia a stelle e strisce e minacciano i posti di lavoro. E in serata, in un’intervista alla Cnbc, ha scandito: “Il livello del dollaro dovrebbe essere basato sulla forza dell’economia americana. Il dollaro si rafforzerà e io voglio vedere un dollaro forte”.

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