Acilia, spari e sprangate davanti al bar un ferito grave

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    Il Messaggero - Cronaca di Roma

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    Due, forse tre colpi di pistola nella notte. Un risveglio brusco per molti residenti, condito dalle grida di disperazione di un uomo in fuga dal killer. La sparatoria ha squarciato il silenzio poco dopo la mezzanotte al bar al civico 10 di via Michele Barbi ad Acilia. A pochi passi dalla via del mare, vicino al Centro Giano. A terra in un lago di sangue c’è un uomo si cinquanta, si contorce tenendosi il petto, chiede aiuto. Passa poco tempo e sviene esanime. La polizia arriva in una manciata di minuti allertata da alcuni avventori del locale che hanno udito gli spari e assistito alla lite. Sul posto anche le ambulanze con un medico. Gli infermieri intubano il ferito cercando di stabilizzarne le condizioni. Ma la gravità delle ferite convincono l’equìpe a caricarlo velocemente in ambulanza e a volare al pronto soccorso del Grassi.
    Tutto sarebbe scaturito nel bar tra la vittima e un paio di antagonisti. È bastato poco per passare dagli insulti alla violenza. Prima i pugni, poi sono comparse delle spranghe in metallo. Un agguato. Davanti al bar, in strada ci sono l’uomo ferito alla testa e i due aggressori. Lo hanno appena bastonato. Il sangue gli cola dalla testa sul volto. Ma non è finita. L’uomo, secondo i primi riscontri raccolti dalla polizia sul posto, cerca di reagire. Non si dà per vinto. È allora che arriva un quarto uomo, sui trent’anni. È armato con una semiatuomatica. Prende la mira e spara alle gambe. Un colpo, un altro. Forse ne arriva un terzo. Il cinquantenne stringe le mani al petto con un urlo di dolore e disperazione. Si accascia a terra. (Il Messaggero Cronaca di Roma)

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