Corriere della Sera Cronaca di Roma Neonato morto, la rabbia in corsia «Siamo pochi, turni di 15-16 ore»

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    Rassegna Stampa - Cronaca e Notizie di Roma

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    «Il 27 giugno erano presenti in reparto, nel turno di mattina 9 infermieri, di cui 6 dedicati ai 12 letti di intensiva, sub intensiva e ai pazienti della patologia, e tre al nido e alla sala parto; un medico di guardia che si occupava di tutto il reparto, compresa la sala parto e la sala operatoria, e due medici di supporto». L’organico in questione è quello del reparto di Neonatologia del San Giovanni nel giorno in cui è accaduto l’incidente (ovvero lo scambio della soluzione fisiologica con il latte, iniettato in vena) che forse è costato la vita al piccolo Marcus De Vega. E a dichiararlo ufficialmente è la dettagliata —quanto segreta —relazione (protocollo numero 18543) inviata il 4 luglio al direttore generale dell’ospedale, Gianluigi Bracciale, da due medici della Neonatologia, Ornella Russo e Franco D’Ignazio. «Il reparto — continua la nota — accoglieva 12 pazienti al nido, 9 in patologia, 7 in intensiva e 7 in sub intensiva». A conti fatti quindi i pazienti della Neonatologia, in quelmercoledì da dimenticare, erano 35 a fronte delle 12 unità di personale sanitario in servizio. Un rapporto che già solo al primo colpo d’occhio appare squilibrato e che supporterebbe le affermazioni di alcuni infermieri all’indomani della divulgazione della notizia. «Siamo in cronica carenza di organico — commentano— siamo costretti anche a turni massacranti di 15-16 ore tutti i giorni. E alla fine, e questo senza volerci giustificare, è quasi normale che ci possa scappare un errore. Non siamo dei robot». «E non solo —gli fa eco una collega —siamo già stati condannati, i colpevoli di questa drammatica vicenda per tutti siamo noi. Ma il problema vero è che non veniamo messi in condizione di lavorare ». …. …. Clarida Salvatori

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