Corriere della Sera – Cronaca di Roma. Valle occupato

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    Due binari che corrono paralleli. Entrambi all`inseguimento della drammaturgia contemporanea, ma difficile vedere un punto d`incontro. Sono le rotaie su cui viaggiano i progetti per il Teatro Valle del Comune, e degli occupanti, accasati ormai da dieci mesi nel settecentesco palcoscenico dal passato glorioso. La questione è ingarbugliata, non si vede come possa andare a finire, anche se, da una parte e dall`altra, le idee sembrano essere molto chiare. Ma inesorabilmente divaricate. Il Valle occupato ha presentato con una conferenza stampa parte della futura programmazione. «Dopo l`ubriacatura iniziale stiamo cercando di pensare più a lungo termine» spiega Ilenia, attrice, a nome dei «comunardi». S`inizia con «Sostanze volatili», rassegna di teatro indipendente. Qualche appuntamento: il 19 aprile «Briganti», di Gianfranco Berardi, la storia di un fenomeno post-unitario oltre la storiografia ufficiale; «Orphans» di Dennis Kelly, il 24 aprile, sullo sporco (metaforico) che si annida sotto i bei tappeti delle nostre case. 1113 maggio un «Mein Kampf» con la regia di Arnau Marin Diaz. La scrittura teatrale come scrittura corale sarà al centro di laboratori tenuti da alcuni artisti come Michele Santeramo, Fausto Paravidino, Leo Muscato, Veronica Cruciani, Luca De Bei. Continueranno poi le permanenze: dal 10 a113 aprile Emma Dan- te, dal 14 al 20 maggio l`Arsenale, dal 21 al 27 maggio il Teatro delle Apparizioni. Nomi che fanno da volano alle parole di questo gruppo eterogeneo di attori, studenti delle scuole di teatro e di cinema, volti noti e meno noti, dai vent`anni in su, fermamente convinti che un`altra organizzazione teatrale sia possibile, quando annunciano: «Abbiamo raccolto 80.00o euro. Ne servono 250.000 per arrivare a creare una Fondazione, la prima in Europa intesa come bene comune. Ciascuno di noi, artisti e cittadini, potrà diventare socio, non importa la cifra stanziata. La Regione che per ipotesi metta un milione avrà un diritto a un voto, allo stesso modo di chi mette un euro. L`assemblea esprimerà un consiglio, al quale spetterà la decisione sulla direzione artistica, mai in carica oltre un certo periodo e affidabile non solo a singoli, ma anche a compagini più ampie. Basta con il sistema delle nomine». Risorse? «Azionariato diffuso fra la cittadinanza, e finanziamenti pubblici». Sogno possibile? Utopia? Dietro lo Statuto si legge in controluce la ridefinizione dei confini fra pubblico e privato del professor Ugo Mattei, che infatti ha dato il suo apporto. Sembra invece quasi un fatto secondario, un incidente risolvibile, fra i comunardi di via del Teatro Valle, che lo spazio sia occupato abusivamente (è la brutale realtà), e il Comune, tanto per dirne una, potrebbe da un giorno all`altro stancarsi di pagare le utenze, e chiudere i rubinetti. Per non parlare del rischio sgombero. Nessuno avrà mai il coraggio, certo: il Valle è diventato un simbolo ben oltre i confini nazionali. Gli occupanti mostrano orgogliosi l`appoggio dell`Unione dei Teatri d`Europa, di Ariane Mnouchkine del Theatre du Soleil, del regista-star berlinese Thomas Osterme ier. Ma non basta, per spazzar via la cappa dell`illegalità. «Se si continua di questo passo, sono loro, con la loro ostinazione a non voler sedersi a un tavolo, a trasformarsi in privati che arrogano per sé un bene pubblico» fa notare l`assessore comunale alla Cultura Dino Gasperini (il teatro è passato dal Mibac a Roma Capitale a luglio 2011). «Cosa vogliamo farci – spiega – è stato già annunciato: il punto d`eccellenza di quella Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea comprendente i teatri di cintura più il Villino Corsini, il teatro di Villa Torlonia, il Silvano Toti Globe Theatre……….  (Laura Martellini)

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