Corriere della Sera Cronaca di Roma «Voglio il corpo del mio Marcus»

Più informazioni su

    «Io voglio solo indietro il corpicino di mio figlio, è da quasi un mese solo in quella camera mortuaria senza che l’abbia più visto, solo pensarci mi fa una tristezza infinita». Jacqueline De Vega, la filippina di 28 anni mamma del piccolo Marcus, più passano i giorni più «mi rendo conto di quante bugie mi hanno detto ».Lei, nellacasachecondivide con la zia aOstia, in questo periodononlavora«perchésonoancora in maternità». Ore e ore libere per pensare«maancora non ho capito cosa è successo ».La prima, e unica, telefonata «sinistra» che le aveva fatto sospettare qualcosa è quella del 3 luglio, giorno dei funerali: «È stata l’agenzia funebre, per pura cortesia perché non erano tenuti a farlo, a dirmiche lasalmadimio figlio era stata sequestrata». Poi«piùnulla,anchesuccessivamente dall’ospedale non hanno mai parlato di sbagli». FaticaaricostruireconesattezzagiornieorariJacqueline. Avverte di potersi sbagliare, comunque ci prova. Partendo dal giorno più brutto, il 3 luglio, quando Marcus era già morto da tre giorni (il 29 giugno) e nella cappella dietro l’ospedaleSanGiovannisi stavanocelebrandoisuoifunerali: «Abbiamo fatto la cerimonialamattina, poisiamoandatiaPrimaPorta, doveilpiccolo èrimastoinattesadellacremazione, che ho richiesto io perchéiltrasferimentonelle Filippine della bara costava troppo perme».Neltardopomeriggio quella brutta telefonata: «Il titolaredellepompefunebriversole18mihadettocheilcorpo sarebbe stato spostato perché sotto sequestro, di più non sapeva »

    Più informazioni su