Corriere della Sera | «L’area archeologica centrale? Unmotivo per ricandidarmi»

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    Ignazio Marino

    Ignazio Marino

    Oggi il Corriere della Sera pubblica una bella intervista di Ernesto Menicucci a Ignazio Marino. “Il primo cittadino si «concede» solo per parlare dei Fori, suo cavallo di battaglia, dopo il fondo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera-Roma («I visionari e i mecenati. Il progetto dei Fori e l’Europa»). Sindaco Marino, che ne pensa? «Idea lucida, di un osservatore intelligente. Nella mia visione per i prossimi 15-20 anni, la nascita del parco archeologico è il primo punto». Perché si parte da qui? «Quello che si vede dal balconcino che ho in uso temporaneo, non è merito di un sindaco. Ma diventa una nostra colpa se non lo valorizziamo». In concreto, come si fa? «Intanto c’è un punto di vista etico, di responsabilità morale. In inglese si dice accountability: si tratta anche di renderne conto». A chi? «A tutto il mondo: Brisbane, New York, il Dalai Lama…».

    Ne ha già parlato col suo «nuovo» collega Bill de Blasio? «Gli ho mandato un messaggio, è una delle telefonate che dovrei fare adesso… Lo inviterò a Roma». Parlavamo della responsabilità. Preoccupato per i monumenti? «Non sono un chimico. Ma ho ascoltato con attenzione le spiegazioni degli esperti sui danni che subiscono i bassorilievi della Colonna di Traiano, il Colosseo o il Tempio di Saturno». Il parco archeologico come cura… «Le faccio vedere». Marino si alza, srotola una cartina: «Questa è l’area, da piazza Venezia all’Appia antica». Ci sono indicate le fermate della metro e una serie di strade segnate in rosso: «Sono quelle da pedonalizzare ». C’è via dei Cerchi, ad esempio: «È la cosa più semplice. Già così uniremmo il Circo Massimo col Palatino e l’area sotto al Campidoglio ». Ma poi c’è Colle Oppio («con la Domus Aurea»), via Alessandrina («riaperta al pubblico dopo 14 anni»), via di San Gregorio. Progetto ambizioso, di grande fascino. Quanto tempo ci vuole? «La prima parte, quella centrale, spero di farla in questa consiliatura».

    Per l’altra, tra cinque anni, le toccherà ricandidarsi… «Sarebbe un buon motivo…». L’intervento di privati attraverso una fondazione è possibile? «Penso ad discorso di filantropia, non certo di sponsorizzazione da parte di grandi imprenditori che poi utilizzano l’immagine di questo o quel monumento. Diverso è il mecenatismo, come nel caso del gruppo Della Valle col Colosseo oppure di quell’imprenditore giapponese (Yuzo Yagi, ndr) che interviene sulla Piramide». Accetterebbe un’offerta di Francesco Gaetano Caltagirone? «Perché no? Non ho nessuna lista di proscrizione. Caltagirone è un professionista, una figura importante in questa città. Sarei felice se volesse donare parte del suo patrimonio ed essere ricordato come un mecenate». Rizzo pensa ad un apporto anche straniero. Che ne dice? «Sono d’accordo. Se c’è il bilionario di Trenton nel New Jersey o di Sidney, ben vengano. Proprio oggi (ieri, ndr) ho incontrato tre amministratori delegati di multinazionali. Nomi? Sa che la disclosure (rivelazione, in inglese, ndr) può avvenire solo dopo un accordo ». Chi altro è interessato? «L’Azerbaigian ed Emirati Arabi, ad esempio. Ma ne parlerò anche ai sindaci di Barcellona, Parigi, Londra. Qui è nata la civiltà europea». Attingerete ai fondi europei? «Roma, grazie all’aiuto della Regione, può richiederli direttamente. E basta pensare che nel programma Horizon 2020 ci sono in tutto 80 miliardi di euro. Stiamo già lavorando per l’application, come si dice in italiano?». La domanda. Una curiosità: lei pensa in inglese? «Quando sono molto stanco sì, mi capita. O quando mi scrivo su WhatsApp con mia figlia».

    Quanto costa tutto il progetto? «È una valutazione complessiva che non credo conosca neppure Adriano La Regina». L’intervista finisce sul «balconcino ». «Vede? Il tramonto è il momento più bello», dice Marino. Indica l’altro lato della strada, oltre i Mercati traianei: «Abbiamo riaperto la passerella che porta alla Salita del Grillo, grazie all’aiuto dei carabinieri in congedo che dalle 8 alle 20 controllano quel passaggio». Su via dei Fori, passa un motorino. Come vanno le procedure per togliere il vincolo dalla strada? «Il ministero ci ha detto qual è l’iter. Andiamo avanti». Poco più in là il cantiere di metro C, che ci sarà per almeno altri sette anni. Un problema? «Una presenza importante, ma l’area archeologica è ampia. Da qui, ad esempio, neppure lo vediamo».

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