Corriere della Sera prima pagina del 24 marzo 2017

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    Corriere della Sera di oggi apre la prima pagina con il titolo: “Il killer di Londra: un papà di 52 anni nato in Inghilterra”. Ha un volto e un nome il killer di Londra: si chiamerebbe Khalid Masood (perché l’uomo aveva diversi alias), 52 anni, è padre di 3 figli ed è nato in Inghilterra. Viveva a Birmingham. La premier Theresa May ha confermato che l’attacco è di matrice islamica. Ad Anversa, intanto, paura per un’auto finita sulla folla.

    Londra «Vorremmo cortesemente ricordare ai terroristi che questa è Londra e che continueremo a prendere il tè»: il cartello è apparso nelle stazioni della metropolitana al posto degli avvisi sulla circolazione dei treni. E ha dato voce al sentimento della capitale britannica all’indomani del sanguinoso attacco a Westminster: business as usual , avanti come se nulla (o quasi) fosse successo.

    I migliori interpreti della reazione composta della nazione sono stati gli obiettivi designati del killer, ossia i deputati. In Parlamento hanno ripreso i lavori alle 9.30 in punto dopo la rituale processione dello speaker, che ha dato il via alla seduta con il tradizionale ammonimento: « Order! Ordine!». E dopo aver osservato un minuto di silenzio si sono messi a discutere di commercio internazionale: business as usual , si ricomincia da dove si era stati interrotti. Un’ora dopo è toccato alla premier Theresa May sottolinearlo nel suo intervento: «Un atto di terrorismo ha provato a silenziare la nostra democrazia, ma oggi ci riuniamo normalmente, come generazioni hanno fatto prima di noi e come le future generazioni continueranno a fare».

    Corriere della Sera prima pagina del 24 marzo 2017

    Corriere della Sera - 2017-03-24

    Corriere della Sera – 2017-03-24

    A seguire l’editoriale, sempre sulla prima pagina de Il Corriere della Sera, di Antonio Polito dal titolo: “Ma l’idea di Europa resta viva”. “Una ragazza spagnola, nata in Inghilterra, figlia di un cipriota, sposata con un portoghese. Un’architetta romena. Una scolaresca francese. Un turista americano. Un pugile italiano. Tre cittadini greci. Erano tutti su quel marciapiede di Londra. Ci sono momenti in cui è più facile sentirsi affratellati, dovunque si sia nati. Avviene sempre di fronte a un pericolo comune. Allora siamo tutti americani, o siamo tutti Charlie Hebdo , o siamo tutti londinesi, per un giorno. Ma che ne è del più grande esperimento di cooperazione tra popoli diversi che sia mai stato tentato sulla faccia della Terra, cominciato ormai sessant’anni fa a Roma?” chiede sul Corriere Antonio Polito, che aggiunge:

    “L’Unione Europea non gode di buona fama, di questi tempi. Eppure il paradosso è che l’Europa, con tutti i suoi problemi, è al centro del dibattito pubblico in tutte le nazioni d’Europa. Qualche giorno fa, il 17 marzo, si è celebrato il compleanno dell’Italia unita.

    Non si può dire che l’evento abbia suscitato neanche un po’ della passione politica, speriamo non violenta, che scatenerà la celebrazione europea di domani (forse anche perché il maggiore dei partiti neo nazionalisti nostrani in realtà nacque per opporsi all’unità nazionale, e con un programma secessionista, al punto che si chiama ancora oggi Lega Nord)”.

    Altri titoli presenti sulla prima pagina di oggi del Corriere:

    Francesco ricuce con i vescovi

    Così la Venaria fu sottratta all’abbandono

    «Io pagato la metà rispetto a Di Maio»

    Houellebecq: ora la democrazia diretta

    Nuvole, sentinelle del buon clima

     

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