Il Messaggero Cronaca di Roma Abbonamenti e biglietti Atac aumenti e caos per i pendolari

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    I biglietti a un euro, ormai, vanno a ruba. Così come gli abbonamenti ancora ai prezzi attuali. Fra due giorni scattano gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico locale, e bisognerà adeguarsi ai nuovi importi. Anche perché, promette l’Atac, i controlli sui mezzi pubblici saranno incrementati: per informare gli utenti, ma soprattutto per contrastare un’evasione tariffaria ancora troppo vasta che, con l’incremento del costo dei titoli di viaggio, rischia un nuovo ritocco verso l’alto. Intanto è caos tra i pendolari, ancora incerti sulle novità.
    Da venerdì il biglietto integrato a tempo (il Bit) passerà da 1 a 1,50 euro, ma la validità del ticket verrà allungata di 25 minuti, da 75 a 100. I vecchi Bit saranno comunque validi e utilizzabili fino al 31 luglio – così come gli altri titoli (Big, Bti, Cis) – mentre dal 1 agosto al 31 ottobre potranno essere cambiati nelle biglietterie Atac, versando la differenza di 50 centesimi ognuno. Lo stesso vale, differenza da versare compresa, per gli altri titoli di viaggio: il Big giornaliero passa da 4 a 6 euro, il Bti (tre giorni) da 11 a 16,50, il Cis (settimanale) da 16 a 24. Aumentano anche i biglietti integrati per pendolari, con costi diversi a seconda delle zone (da 1 a 7) della regione: i Birg giornalieri avranno un costo compreso tra i 3,30 e i 14 euro, i Cirs settimanali tra 13,50 e 61,50.
    Per gli abbonamenti, invece, i nuovi prezzi scatteranno con quelli di giugno. Per una Metrebus mensile personale si pagheranno 35 euro (oggi sono 30), per quella impersonale 53 euro (da 46). L’abbonamento annuale, infine, passerà da 230 a 250 euro. Dal 25 maggio, ricorda l’Agenzia per la mobilità, è obbligatoria la convalida di tutti i titoli di viaggio (abbonamenti compresi). Fino al 28 maggio, però, è sospesa la vendita di biglietti a bordo di bus e tram. L’Atac, infatti, sta aggiornando il software delle Macchine emettitrici dei biglietti (Meb) che, quindi, sono state temporaneamente disattivate.
    L’aumento del presso dei biglietti, deciso con delibera regionale, secondo le stime, dovrebbe portare 35 milioni di euro annui in più (16 in questa seconda parte di 2012) nelle casse dell’azienda di via Prenestina. L’Atac con il piano industriale approvato dal nuovo management, guidato dall’amministratore delegato Carlo Tosti, sta tentando faticosamente di rialzarsi da anni di bilanci in rosso. … …. (FABIO ROSSI)

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