Il Messaggero Cronaca di Roma Ballottaggi nel Lazio, vince il Pd ma il Pdl conquista Frosinone

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    Rivoluzione nel Lazio ai ballottaggi, dove il Pd e il Pdl si scambiano due roccaforti. A Rieti, città storica della destra, dopo 18 anni, stravince il vendoliano Simone Petrangeli, sostenuto da tutta la sinistra, dal Pd a Sel, passando per i Socialisti, con il 67,2 per cento. Il Pdl, oltre a imporsi in provincia di Latina a Gaeta e Minturno, strappa il comune di Frosinone alla sinistra. Nicola Ottaviani con il 53,12 per cento supera il sindaco uscente del Pd, Michele Marini, rimasto impantanato al 46,88 per cento. In tutti e due i casi, gli uscenti sono stati penalizzati dalle divisioni interne ai propri partiti. Per questo, i cittadini hanno scelto di cambiare. Tuttavia, i Democratici esultano perché, come sottolinea il segretario regionale Enrico Gasbarra, «su 8 sfide ne abbiamo vinte 5 su un bacino di 200 mila elettori, mentre il Pdl ha sì conquistato Frosinone, ma si è affermato in un’area che conta non più di 80mila abitanti». Pd in buona salute, quindi, perché si aggiudica anche Civitavecchia, dove torna il vecchio sindaco Pietro Tidei, Ladispoli, dove trionfa Crescenzo Pallotta, e Cerveteri, dove viene eletto a furor di popolo Alessio Pascucci che riunisce liste civiche e sinistra. Il partito di Bersani è gasato. Grazie a questi risultati, loda «il buon governo nella Provincia di Roma di Nicola Zingaretti» e guarda con fiducia alla sfida per il Campidoglio dell’anno prossimo. Ragion per cui, il sindaco Gianni Alemanno si preoccupa e invita al cambiamento.
    «Il segretario del Pdl Alfano convochi subito il congresso, scelga un nuovo nome per il partito e promuova una nuova classe dirigente», raccomanda dai microfoni del Tg della 7. E avverte che «bisogna tener conto dell’affermazione dei grillini a Roma, che si aggira intorno al 10 per cento». Il sistema è «fare proposte concrete per uscire dalla crisi». «Bisogna fare una riflessione attenta sul programma, non penso a uno sgambetto a Monti, ma di non dire sì sempre al governo che diventa un governo delle tasse- spiega Alemanno- bisogna elaborare strategia per lo sviluppo, l’area moderata non è coperta da nessuno. Il Pdl per entrare nella formazione di centro deve cambiare, altrimenti rischia di rimanere fuori».
    Anche nel Lazio, quindi, la politica si prepara a ripensare le proprie strategie. Innanzitutto perché l’affluenza ai seggi è calata di circa il 12 per cento, dal 72,4 per cento del primo turno al 60,58 di quest’ultima tornata. E poi perché in alcune situazioni, come a Cerveteri, gli elettori hanno scelto un sindaco, Alessio Pascucci, sostenuto da due liste civiche, Idv, Verdi e Partito Liberale Italiano, che si è distinto per le sue battaglie per la legalità e l’ambiente. I cittadini perciò premiano soprattutto il cambiamento e puniscono le liti a suon di argomenti politichesi sia nel Pd, che nel Pdl. … … (di CLAUDIA TERRACINA)

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