Il Messaggero Cronaca di Roma Fumi tossici, blitz dei vigili i cittadini: via l’inceneritore

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    Un farmacista, un ingegnere, e poi avvocati, commercialisti, impiegati, sempre più preparati e agguerriti in trecento portano avanti la loro battaglia contro l’inceneritore sotto casa e a duecento metri dall’asilo. E ieri mattina, dopo un esposto alla Procura, decine di denunce e segnalazioni a Comune, Provincia, vigili urbani e Asl, i residenti hanno raggiunto il loro primo piccolo risultato: l’intervento di cinquanta vigili urbani e dieci ispettori dell’Arpa per ispezionare lo stabilimento Basf (ex Engelhard) in via di Salone, tra i quartieri Settecamini, Case Rosse e Setteville. Controlli per capire se alla Basf, azienda che produce e smaltisce catalizzatori chimici, siano state rispettate tutte le regole, in particolare quelle di tutela ambientale. «Sono stati fatti dei prelievi in sette siti, dove riteniamo che l’azienda stocchi i materiali – spiega il vicecomandante Antonio Di Maggio – Ora l’Arpa farà i test per verificare la presenza di eventuali sostanze tossiche».
    A dicembre dell’anno scorso la Provincia ha dato alla Basf l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, per sei anni, ma fissando due garanzie: «l’avvio, con l’Istituto Superiore di Sanità, di un piano di monitoraggio delle ricadute sanitarie il cui esito sarà vincolante ai fini del prosieguo delle attività dello stabilimento e un piano di delocalizzazione, fuori dall’agglomerato urbano, da presentare entro 24 mesi al Comune di Roma». I comitati di quartiere chiedono la delocalizzazione dello stabilimento: «Via da qui l’inceneritore. Da anni lanciamo l’allarme diossina». E il sindaco si dice soddisfatto «dei controlli finalizzati soprattutto alla tutela della salute dei cittadini».
    E’ una storia lunga da raccontare quella della Basf e dei suoi catalizzatori, comincia negli Anni Sessanta, «con l’arrivo dei primi capannoni della multinazionale – spiega Rocco Margapoti, farmacista ma soprattutto anima e voce del Comitato di quartiere Case Rosse – quando la zona era tutta campagna. …. di BEATRICE PICCHI

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