Il Messaggero Cronaca di Roma Idi, l’atto di accusa: contratti a prezzi assurdi

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    «Abbiamo circa 200 milioni di debito con i fornitori, 40 milioni di mutuo con Unicredit e altri 40 milioni di debito fiscale». A raccontare al pm Michele Nardi del collasso Idi è stato l’ex direttore Domenico Temperini, che intascava 7mila e 500 euro al mese oltre ad altri tremila e 500 netti per ogni società di cui era amministratore. A verbale Temperini, oggi indagato, ha aggiunto: «Per quanto riguarda il contante prelevato da Decaminada o Paritanti, occorre chiarire che l’ospedale e la Congregazione sono lo stesso ente, con la stessa partita Iva e quindi che sia stato speso per farmaci o per la vita dei religiosi per me è la stessa cosa». A fornire elementi fondamentali, il 25 maggio, è stato però il direttore amministrativo Idi, Francesco La Gatta: «Venni a sapere che l’Idi cercava un direttore acquisti e mi presentai per un colloquio con Antonio Nicolella (direttore logistico, anche lui indagato ndr). Dopo pochi giorni fui assunto, il mio stipendio è stato all’inizio di 9mila euro mensili. Specifico che il mio ruolo si limitava a svolgere un’attività di convincimento presso i fornitori per trattenerli da intraprendere azioni giudiziarie contro l’Idi. Ho trovato circa 20 milioni di precetti e 10 milioni di pignoramenti. … … … Valentina Errante

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