Il Messaggero Cronaca di Roma Il gay picchiato: attacco vigliacco era un branco in cerca della preda

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    Quella faccia ferita ora sta facendo il giro della città e della Rete. Il viso gonfio, l’occhio tumefatto, il naso fratturato. Della sua faccia, Guido Allegrezza, l’attivista gay romano picchiato a sangue l’altra notte, ha deciso di fare «una battaglia di libertà». Due costole fratturate, una ferita in testa suturata con tre punti, ecchimosi e lividi ovunque, Allegrezza dice di avere «il morale alto» ma porta sul corpo i segni della violenza: «Mi hanno pestato per bene, poteva andarmi peggio».
    Cosa è successo l’altra notte?«Un attacco vigliacco. Stavo uscendo dal parco del Turismo all’Eur, andavo verso la macchina, quando sono arrivati, alle spalle, quattro ragazzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Non sono riuscito a scappare. Uno di loro mi ha dato un colpo tra la spalla e la nuca. Sono caduto per terra, e lì hanno iniziato a picchiarmi. Botte, pugni, calci. Quando mi sono rialzato, ho tamponato il sangue dalla ferita in testa e ho chiamato la polizia».
    Il fatto che sia tra gli organizzatori della Settimana Arcobaleno c’entra qualcosa con il pestaggio?
    «Ci ho pensato a lungo sui motivi di questa violenza. Escluderei il tentativo di rapina perché non mi hanno portato via né le chiavi della macchina, né il telefonino. Si potrebbe trattare di una punizione per l’attività che svolgo ma non ho avuto contezza del fatto che, in precedenza, qualcuno mi abbia seguito. Resta l’idea del branco che si apposta lì per colpire il presunto omosessuale, la preda che si trova a passare da quelle parti».

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