Il Messaggero – Cronaca di Roma. «Il primario? Non si vede mai» L’ultima bufera su Frati

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    Un cartello bianco protetto dalla plastica è affisso su ogni porta del reparto al terzo piano del padiglione di Radiologia del policlinico Umberto I. Dice: «U.O.C Oncologia A. Primario professor Luigi Frati». Eppure, «il primario non è qui», rispondono all’ingresso. «Frati? E chi è?», domandano i pazienti. Non potrebbe essere altrimenti dal momento che il direttore dell’Unità operativa complessa che si occupa dei malati di tumore è anche il rettore della Sapienza, il professor Frati appunto. Bisognerebbe avere un dono straordinario per riuscire ad essere contemporaneamente presenti in rettorato, a governare l’università più grande d’Europa, e in reparto a dedicarsi ai pazienti e all’attività di ricerca. Il Magnifico, nonché primario, assicura di assolvere a entrambi i compiti adeguatamente: quello più impegnativo di guida della Sapienza e quello meno oneroso di coordinatore del reparto.
    Ma una dottoressa di Oncologia sostiene il contrario: il primario non c’è mai, manca il coordinamento dell’attività assistenziale e a pagarne il prezzo sono i malati. «Per il rispetto dovuto al paziente devo dire che il primario non è presente e non ha mai condiviso le scelte del reparto», sostiene Maria Luisa Basile ai microfoni di «Report», la trasmissione di Rai3 che già qualche mese fa si era occupata del caso. «La conseguenza è che c’è una gestione individualistica del paziente». Il che vuol dire, in pratica, che «se il medico quel giorno responsabile della somministrazione dei chemioterapici non è d’accordo con le scelte di un collega può anche decidere di cambiare lo schema della terapia», spiega la dottoressa Basile. E’ capitato ad alcuni pazienti. «Un giorno sono venuta qua e mi hanno sospeso la cura. Poi mi hanno richiamata chiedendomi scusa», racconta una malata in cura all’Umberto I.
    Ma il giorno dopo la trasmissione tv che denuncia la latitanza del primario nel reparto di Oncologia, i dirigenti medici scendono in campo in difesa del Magnifico…………….. (M.Lo.)

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