Il Messaggero Cronaca di Roma La procura: un buco di 4 giorni tra morte del neonato e denuncia

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    Ieri gli ispettori del ministro della Salute, Renato Balduzzi, sono arrivati all’ospedale San Giovanni nel primo pomeriggio e in tarda serata non se ne erano ancora andati. Sul caso del piccolo Marcus morto in neonatologia il ministro ha usato parole dure visto che ha scritto in una nota ufficiale: «Gli ispettori dovranno chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del personale sanitario». Gerardo Corea, direttore sanitario del San Giovanni, che ha seguito il caso fin dall’inizio, spiega: «Non c’è stata nessuna sottovalutazione e nessuna volontà di coprire quanto era successo». Eppure, è la domanda che si pongono in molti, perché se il bimbo era morto il 29 giugno si è atteso il 2 luglio (ma la procura sostiene che la segnalazione è arrivata il 3) prima di presentare la denuncia? Il fatto che ci fosse un ponte di mezzo non poteva essere una giustificazione. «Abbiamo fatto le verifiche – spiega Corea – su una vicenda come questa era giusto capire». Il direttore generale del San Giovanni, Gianluigi Bracciale: «C’è stato qualcosa che non mi è piaciuto e non ho capito bene dove ci sia stato l’intoppo, lo valuterà il magistrato». Allora, a scendere, bisogna forse pensare che a tardare la segnalazione di quanto avvenuto sia stato il personale di neonatologia, un centro di eccellenza per il quale, sui siti specializzati in internet si spendono solo giudizi positivi? Qualcuno al San Giovanni fa notare che è stato proprio il medico in servizio il giorno dell’errore a segnalare quanto avvenuto (tra l’altro ora è stato anche lui raggiunto dall’avviso di garanzia). «E non è una cosa così scontata, è il segnale di un grande senso di responsabilità». … … di MAURO EVANGELISTI

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