Il Messaggero – Cronaca di Roma. Nuovo porto di Fiumicino risolto il contratto d’appalto

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    «Risoluzione del contratto d’appalto», non c’è altra via d’uscita. L’Acquatirrena che fa capo all’Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone -l’imprenditore romano in carcere dal 5 marzo a Imperia per truffa aggravata ai danni dello Stato- dovrà dire addio questa mattina stessa ai lavori per realizzazione del nuovo porto turistico di Fiumicino.
    È la strada obbligata tracciata da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, la società pubblica che controlla Italia Navigando. Questa Italia Navigando, a sua volta, detiene il 30 per cento delle azioni di Ip, Iniziativa Portuale, titolare delle concessioni demaniali e marittime per la realizzazione del porto. E le detiene dal 2003, molto prima cioè che Acquatirrena comprasse le sue quote fino a divenire socio di maggioranza.
    Sarà il presidente di Italia Navigando, Ernesto Abaterusso -che è presidente anche di Ip-, a comunicare la decisione al consiglio d’amministrazione. E non ci sarà molto da discutere, perché oltre al 30 per cento delle azioni Italia Navigando ha la delega piena per la verifica dell’avanzamento dei lavori. Il perito nominato da Abaterusso in novembre ha concluso i suoi accertamenti agli inizi di febbraio e il responso non lascia molti spazi ad Acquatirrena, accusata di «grave inadempimento».
    Il «grave inadempimento» è sotto gli occhi di tutti, in realtà. Dei 1.445 posti barca, dei due yacht club, del restauro del faro antico, della chiesa e delle opere di urbanizzazione che pure erano state previste, è stata realizzata solo la diga foranea che per giunta, nella parte finale, lungo un fronte di almeno cinquanta metri, sta sprofondando in mare. I lavori sono fermi da almeno quattordici mesi, da quando diverse ditte locali, avendo accumulato crediti per sette milioni di euro, per trasporto di materiale e movimento terra, hanno detto stop e si sono rivolte a un giudice.
    Ma Italia Navigando non si accontenta della risoluzione del contratto. La società di Invitalia, infatti, ha impugnato anche i patti che sottostavano a Iniziativa Portuale, ritenendo che sia stato violato il diritto dei prelazione riservato ai soci nella vendita di quote societarie……… (di NINO CIRILLO)

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