Il Messaggero Cronaca di Roma «Siamo rimaste sole non è possibile morire così»

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    Lo strazio della compagna di uno dei sub romani annegati a Palinuro

    PALINURO – Solo strazio, dolore e pianto. Da ieri pomeriggio non ha più niente di un porto turistico, lo splendido molo di Palinuro. Solo donne mute, addolorate davanti a morti tanto assurde, a guardare quel mare così placido che è diventato una tomba.
    Seduta su una sedia di plastica blu con in braccio la figlioletta di appena sei mesi è accasciata la compagna di Douglas Rizzo, il capocordata, romano di 41 anni nato a Londra. La giovane donna è impietrita. Non riesce a parlare, sotto choc, «perché non si può morire così». Ha una piccola che dorme fra le sue braccia e lei con un filo di voce, che ripeteva solo in continuazione, come una nenia, a chi ha il coraggio di avvicinarsi: «Siamo rimaste sole. Ora cosa faremo?». L’assistenza al porto è stata imponente, fino a sera. Oltre ai carabinieri ci sono i vigili del fuoco, la guardia costiera, il personale del 118, la protezione civile e – sollecitati dal sindaco di Centola, di cui Palinuro è una frazione, Carmelo Stanziola – medici e psicologici reclutati dai vari ospedali e presidi asl del comprensorio.
    Un’altra famiglia si trova poco lontano. Arriverà presto al porto, sconvolta. Sono i genitori dell’avvocato romano Andrea Pedroni, anche lui di 41 anni. Erano in vacanza a Praia a Mare, in Calabria, non molto lontano dal Cilento. … … di RAFFAELLA TROILI e ANTONIO SCATTONI

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