Il Messaggero – Cronaca di Roma Trasporti e grandi opere Polverini scrive a Monti

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    Alla vigilia dell’ultimo passaggio al Consiglio dei ministri del decreto per Roma Capitale, il presidente della Regione, Renata Polverini, ha scritto una lettera al premier Mario Monti in cui vengono espresse alcune perplessità e chiesti chiarimenti. Il difficile equilibrio da raggiungere per le funzioni che la Regione dovrà demandare a Roma Capitale, secondo la governatrice, non è ancora stato trovato. Di questo problema si era già parlato, venerdì scorso, nel corso della riunione della giunta regionale.
    In pratica – sostiene Polverini, che sta seguendo questa vicenda in stretta collaborazione con il capo di gabinetto Pietro Zoroddu – non convince la parte che riguarda i fondi del Tpl (trasporto pubblico locale) e dei servizi in generali. Sotto esame anche il ruolo di Roma Capitale rispetto al rapporto con il Cipe (comitato interminesteriale per la programmazione economica). Dopo la riunione della giunta di venerdì è proseguita la verifica giuridica per capire quanto la Regione Lazio possa e debba davvero cedere, come funzioni, a Roma Capitale. Varato il decreto, sarà proprio la Regione a dovere approvare la legge per il passaggio delle funzioni.
    Andiamo per ordine. Dopo quasi quattro anni di lavoro, coordinati dal senatore Pdl (ed ex vice sindaco della Capitale) Mauro Cutrufo, è stata faticosamente trovata la quadratura del cerchio. Secondo il testo che oggi sarà esaminato a Palazzo Chigi, dallo Stato arriveranno i poteri su: la valorizzazione dei beni artistici, ambientali e fluviali (in concorso con il ministero per i Beni culturali); lo sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico; la protezione civile, di concerto con il dipartimento nazionale; la rappresentanza istituzionale all’estero, sempre per quanto riguarda il turismo. A una legge regionale, invece, saranno affidate le deleghe che arriveranno dalla Pisana: su materie di grande rilievo, come l’urbanistica, l’edilizia pubblica e privata, i servizi urbani (a partire dai trasporti) e la tutela dell’ambiente. Ma le vere materie del contendere sono di natura economica: i salvadanai del trasporto pubblico e dei finanziamenti del Cipe per le grandi opere. ……. (di MAURO EVANGELISTI e FABIO ROSSI)

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