Il Messaggero – Cronaca di Roma Un guardrail killer alto solo 40 centimetri

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    Quaranta centimetri. Non di più. I guardrail lungo la via Salaria, dopo decenni di usura, migliaia di urti e infinite stagioni di non manutenzione, sono ridotti a un’altezza talmente risicata che la funzione protettiva è ormai ridotta ai minimi termini. Sarà pure vero che la velocità ha avuto un ruolo preponderante nell’incidente con due morti avvenuto domenica pomeriggio poco prima della Motorizzazione Civile. Ma resta la sensazione che barriere più alte come ad esempio i muretti di cemento new-jersey installati sull’Appia Nuova e sull’Aurelia avrebbero diminuito drasticamente le probabilità che un’auto saltasse da una parte all’altra della carreggiata. In città ricordiamolo non su una autostrada. Il Comune ha pronto un progetto per la messa in sicurezza della Salaria ma il Governo non ha ancora sbloccato i fondi necessari. «Il via libera ai finanziamenti ha detto ieri mattina lo stesso sindaco Alemanno fa parte delle trattative con Palazzo Chigi e con l’Anci». «Il guardrail in alcuni tratti è assolutamente fatiscente ammette Cristiano Bonelli, 42 anni, presidente del IV Municipio La velocità, è ovvio, gioca un ruolo fondamentale in tutti gli incidenti. Ma sull’arteria occorre un intervento radicale. Con 250 mila persone siamo il municipio più popoloso di Roma. La Salaria è, insieme alla Nomentana, una delle nostre vie d’uscita dalla città. Eppure è ridotta come è ridotta». Nei tratti attorno al punto dell’incidente molti dei paletti di sostegno del guard-rail si sono come infossati nel terreno. Il tempo, le piogge e i naturali cedimenti del suolo hanno fatto il loro lavoro. «Ma le strutture precisa Renato Marra, comandante dei vigili di zona sono formalmente in regola. Mi spiego: la rispondenza degli impianti alle norme viene valutata in base alle leggi in vigore al momento dell’installazione. ………………. (di LUCA LIPPERA)

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