Il Messaggero Cronaca di Roma, Usura, blitz nel bunker del boss prestiti al dieci per cento mensile

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    Hanno rastrellato scrivanie e casseforti, sono piombati in negozi e appartamenti sequestrando cambiali e registri contabili: trecento uomini della Mobile in azione nel maxi blitz antiusura. Nella rete sono finiti dieci personaggi sospettati di prestare soldi con interessi usurai altissimi, che arrivavano fino al 10 per cento al mese, tra gli indagati, anche Vittorio Di Gangi, 60 anni, detto «er nasca», che in romanesco vuol dire «naso grosso»: secondo gli inquirenti, Di Gangi, in passato, avrebbe avuto dei contatti con Enrico Nicoletti, considerato dagli investigatori, l’ex cassiere della Banda della Magliana. «Er nasca» è stato arrestato perché in alcuni garage di Capannelle, che lui aveva trasformato in un appartamento bunker, è stata trovata una pistola calibro 38, con matricola abrasa. L’arma era nascosta in una delle due casseforti sistemate nel doppio fondo dell’armadio.
    «Er Nasca», è proprietario anche di una villa in via Appia Nuova, che è stata controllata millimetro per millimetro dagli uomini della Mobile, guidata da Vittorio Rizzi. Anche la sontuosa abitazione, come i garage, è protetta da sistemi di video sorveglianza. Quando sono scattate le manette, Vittorio Di Gangi ha detto di avere una crisi respiratoria, e ha seguito gli agenti attaccato alla bombola dell’ossigeno.
    I poliziotti hanno perquisito pure alcuni locali della «Sipro», una delle più importanti agenzie di sicurezza privata: i titolari sono familiari di «er nasca», e prendono subito le distanze da questa vicenda. Dicono: «Né la Sipro, né altri soggetti coinvolti nella gestione dell’azienda sono stati oggetto di inchieste giudiziarie. La famiglia Di Gangi non può essere affiancata a fatti di cronaca giudiziaria, senza alcun elemento di prova oggettivo affermato».
    Tra i sospettati della holding di presunti usurai, c’è un narcotrafficante: durante la perquisizione nel suo appartamento, la polizia ha trovato 50.000 euro nascosti nelle calze e negli slip della sua fidanzata.
    Secondo gli inquirenti gli indagati sono collegati tra loro, ma non appartengono ad una unica banda, ognuno gestirebbe il proprio giro di usura che consisterebbe in svariati milioni di euro. … (di PAOLA VUOLO)

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