Il Messaggero Cronaca di Roma Biglietti più cari, proteste e tensione L’Atac: «Istigazione a delinquere»

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    «Io il biglietto non lo pago». Il giorno del debutto delle nuove tariffe di bus e metro si scatena la rivolta. Dietro uno lenzuolo bianco che invita a rifiutare i rincari avanzano i disobbedienti: studenti, pensionati, lavoratori e precari, in tutto circa duecento persone, manifestano in via Prenestina, davanti la sede dell’Atac. «Aumento del biglietto, taglio di servizi e posti di lavoro… Atac, che fai?», si legge sullo striscione. «Blocchiamo la città», urlano i manifestanti che sul web hanno organizzato la protesta. La polizia schierata in tenuta antisommossa protegge l’ingresso degli uffici dell’azienda dei trasporti.
    Poco dopo mezzogiorno il corteo blocca la via Prenestina, occupa i binari del tram e fa impazzire il traffico. Chi si ribella ai biglietti passati da 1 euro a 1,50 si incammina verso porta Maggiore, tra i fumogeni. «Non pagate», è l’invito urlato da un megafono ai cittadini. I passeggeri dei tram e dei bus che non si muovono più per via del blocco scendono e vanno a piedi: una processione parallela che si incrocia con quella dei manifestanti. «Concordo pure con la protesta, ma tanto è una guerra tra poveri. Paghiamo sempre noi», si lamentano in tanti costretti a incamminarsi per raggiungere la Prenestina chiusa. Ingorghi a catena nelle strade, solo alle 14,30 i mezzi riprendono a circolare.
    Bus e tram per tutta la mattina sono il bersaglio di chi protesta. Al loro passaggio i manifestanti con braccialetti e collane fatte incollando i biglietti attaccano adesivi con le fotografie del sindaco Gianni Alemanno e dell’amministratore delegato dell’azienda Carlo Tosti, con la scritta: «Attaccateve! Atac Roma: la tua dose di disagio quotidiano».  … … (di MARIA LOMBARDI)

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