Il Messaggero – Edizione Metropolitana. Acqua, ritorna l’emergenza i rubinetti vanno a singhiozzo
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Marcia indietro nella situazione del servizio idrico a Velletri. Dopo tre mesi in cui l’erogazione, come mai prima dal dopoguerra in poi si era registrato, avveniva per tutto l’arco della giornata, da poco più di un mese è tornata all’antico, cioè limitata a poche ore a cavallo dell’alba. Migliaia di famiglie sono ripiombate nel disagio, in alcuni punti nevralgici sono tornate le autobotti dell’Acea, si parla di avarie agli impianti di alcuni pozzi, l’amministrazione comunale, mediante l’assessore delegato, Sergio Andreozzi, sollecita interventi, spiegazioni convincenti e rimane impotente a dover fronteggiare la protesta che è risalita vertiginosamente.
In particolare sofferenza, come nel passato, è tornata a vivere una vasta area del centro storico. In special modo quella a sud est entro le mura, intorno a Piazza Mazzini, dove l’acqua corrente smette di scorrere già prima dell’ora di pranzo. Così che i più fortunati, vale a dire gli utenti che hanno un serbatoio, riescono a superare l’handicap, mentre altri, o privi di vasca di raccolta o con una cisterna di capacità insufficiente, già a sera lamentano l’assoluta mancanza d’acqua. Inutile pensare di potersi fare una doccia nel pomeriggio, mentre in molti utilizzano l’acqua minerale per lavare generi alimentari o addirittura per cuocere la pasta o farsi una mela cotta. Altri ancora, denunciano di essere serviti di acqua corrente soltanto per pochi minuti o per niente.
«Alle richieste di spiegazioni – rivela l’assessore comunale Andreozzi – ci viene risposto che si tratta di situazioni contingenti e che si è sempre intervenuti con tempestività. Sta di fatto, però, che nel giro di poche settimane sarebbero a turno andate in avaria le pompe di diversi pozzi. Tre volte quelle del pozzo di contrada Rioli ed una ciascuna quelle dell’impianto delle Vascucce e del Campo sportivo. Oggi (ieri per chi legge, ndr) si sarebbe guastata la pompa del pozzo di contrada San Pietro……. (di DARIO SERAPIGLIA)
