Il Messaggero: “Era infarto, il medico non capì”

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    «Sarebbe bastato leggere l’elettrocardiogramma per salvare la vita di Francesco Scardamaglia, il regista morto d’infarto lo scorso 17 ottobre». Lo scrive Giulio De Santis sul Messaggero: «Invece – prosegue il quotidiano – secondo la procura, il medico dell’ospedale Fatebenefratelli avrebbe dato uno sguardo distratto al tracciato dell’esame del cuore de paziente: dove era chiaramente segnalata la presenza di un infarto in corso. Ora il medico rischia di finire sotto processo per omicidio colposo. Il pm ha chiuso le indagini. Tra le ipotesi di accusa anche la possibilità che il medico non abbia letto i risultati dell’elettrocardiogramma. A convincere il pm della responsabilità del dottore la perizia del medico legale. Il regista, secondo l’esame, stava avendo un infarto: così morì in ospedale».

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