NIENTE da fare. Le polemiche sui costi del Concerto ne per la festa dei lavoratori non si spengono, neppure il giorno dopo lagrandekermesse.E questa volta ad alzare il sipario è il sindaco di Napoli. E si perché Luigi De Magistris, ieri, ha fatto una proposta: la kermesse musicale del 2013 si potrebbe tenere nel capoluogo partenopeo, in piazza delPlebiscito, e senza chiedere il conto ai sindacati. Così come ha fatto, al contrario, il sindaco Alemanno che lunedì concesse l`autorizzazione alla manifestazione sul filo di lana, dopo aver strappato un accordo per una divisione delle spese:117mila euro a carico di Governo e Comune per i vigili, 25mila a carico della Regione per l`assistenza sanitaria e le fatture di Ama e Atac a carico degli organizzatori. «Ho preso un impegno pubblico ieri in piazza del Gesù» (dove si è tenuto il primo maggio un concerto organizzato dai sindacati locali, ndr) ha spiegato il primo cittadino di Napoli «e ho detto che l`anno prossimo il concerto si farà in piazza del Plebiscito. Se sarà un evento nazionale molto bene, altrimenti faremo il concerto per l`Italia meridionale in chiave nazionale» e il tutto «senza presentare il conto» alle tre sigle confederali. Passa una manciata di minuti e Gianni Alemanno affida a Twitter la replica: «È inutile che De Magistris faccia il grande, io non farò mai spendere 250 mila euro ai romani per il Concertone. Sono tempi duri per tutti». E poi, fuori dal socialnetwork aggiunge: «L`evento resterà a Roma. …. (ANNA RITA CILLIS)