La Repubblica Cronaca di Roma Conti in rosso e stipendi non pagati così il pm ha scoperto la maxi razzia

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    IL DANNO economico deve essere ancora quantificato. Ancora non si sa quanti soldi, i dirigenti dell’Idi abbiano sottratto alle casse dell’istituto. Una cosa certa è che il consigliere delegato, Franco Decaminada, ha “prelevato” 800 mila euro per l’acquisto di una casale in Maremma. Lo ha ammesso lui stesso davanti al pubblico ministero Michele Nardi che, insieme all’aggiunto Nello Rossi, è titolare di un fascicolo aperto in dicembre del 2011 sulla base di un esposto del personale dell’Idi che lamentava il mancato versamento degli stipendi. E non poteva fare altrimenti: nelle carte che i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno sequestrato a casa sua, il versamento del denaro per quel casale emergeva chiaramente: tanto che il sacerdote è stato subito accusato di appropriazione indebita. Ma non è solo quello. L’idea di chi indaga è che quello del “prelievo sistematico” nonostante le casse malandate fosse un metodo comune a tutti i dirigenti. Tanto che qualche giorno fa, dopo Decaminada, sono stati iscritti nel registro degli indagati anche altre quattro persone. L’attuale manager, Giuseppe Incarnato, il direttore generale, Domenico Temperini, il capo della logistica, Antonio Nicolella, e l’ex consulente, Giovanni Rusciano. … … (maria elena vincenzi)

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