Manifesti su parentopoli Alemanno querela il Pd E scoppia la polemica

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    «Il sindaco, Gianni Alemanno, ha dato mandato all’Avvocatura del Campidoglio di querelare per diffamazione i responsabili della sezione romana del Pd». Lo ha annunciato ieri il portavoce del sindaco di Roma, Simone Turbolente. Qual è la regione della querela? Dal Campidoglio mettono sotto accusa i manifesti che nelle ultime ore hanno invaso i muri della città sui quali si legge: “Atac-Ama-Acea: assunti 4.000 amico. Alemanno vergogna”. Spiega Turbolente: «La decisione è stata presa per tutelare il nome e l’immagine, non solo del sindaco stesso, ma di tutta la città infangata da manifesti con cui si cerca di legare il governo capitolino a una pratica diffusa di assunzione clientelare. Oltre al Pd, la querela sarà rivolta anche a tutti coloro che risulteranno coinvolti nella vicenda».
    Secca la replica del Partito democratico, in particolare del leader romano, Marco Miccoli, che osserva: invece di prendersela con chi è responsabile di questo scandalo, il sindaco preferisce querelarci. Spiega Miccoli: «Le querele di Alemanno non ci spaventano. Le assunzioni per chiamata diretta e a tempo indeterminato in Ama, Atac e Acea sono diventate un caso nazionale, oggetto di infiniti articoli sui giornali e di servizi su radio e tv. Su questa vicenda stanno indagando anche la Procura della Repubblica di Roma e la Corte dei Conti. Alemanno querela il Pd per un manifesto, ma non ha mandato via neppure uno dei responsabili di questo scandalo».
    Ma dal Pdl accusano: «La decisione del sindaco di Roma di querelare il Pd è sacrosanta, non si può incartare un’intera città con accuse così vergognose verso l’amministrazione Alemanno – dichiara il deputato del Pdl Vincenzo Piso – Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità, non credo in nessun modo che il Pd possa sostituirsi ad uno dei massimi organi costituzionali, l’unico deputato a fare chiarezza e ad accertare la realtà dei fatti». (Il Messaggero)

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