Notizie del giorno: armi in Yemen e Movimento 5 stelle

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    Notizie del giorno: da un’inchiesta del New York Times arriva un’accusa verso l’Italia per commercio illegale di armi. Il M5S cambia pelle e lo fa con importanti modifiche finalizzate a fornire a Luigi Di Maio maggiori poteri.

    Notizie del giorno: armi in Yemen

    Ultime notizie. Da un’inchiesta del New York Times arriva un’accusa verso l’Italia per commercio illegale di armi. Nella ricostruzione si cita l’azienda sarda che produce bombe vendute all’Arabia Saudita e utilizzate per bombardare lo Yemen, con alcuni ordigni che avrebbero causato anche vittime civili (ANSA).

    L’accusa del giornale statunitense è di violare gli accordi internazionali che proibiscono l’esportazione di armamenti a Paesi in guerra, divieto confermato dalla legge italiana 185 del 1990. Da Roma è arrivato il chiarimento del ministero degli Esteri, ricordando che verso l’Arabia Saudita non sono in vigore forme di embargo o sanzioni e che in ambito di armamenti anche altri Stati Ue commerciano con i sauditi.

    Notizie del giorno: elezioni politiche in Italia

    News M5S. In vista delle elezioni il M5S cambia pelle e lo fa con importanti modifiche finalizzate a fornire a Luigi Di Maio maggiori poteri e la possibilità di creare un gruppo più coeso e che punti sulle competenze. Innanzitutto verrà istituita una nuova associazione, parallela all’”Associazione 5 Stelle” presieduta da Grillo.

    Notizie del giorno - Luigi Di Maio

    Notizie del giorno – Luigi Di Maio

    Il nuovo soggetto avrà ai suoi vertici Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Altra importante novità riguarderà il mandato del capo politico, che avrà una durata di 5 anni e potrà essere rinnovato una sola volta. Il capo avrà la possibilità di decidere in ultima istanza, in accordo con il garante Beppe Grillo, di estromettere i candidati, che, ulteriore novità, non dovranno essere necessariamente iscritti al Movimento ma potranno provenire dall’esterno.

    Alle elezioni 2018, intanto, il Movimento candiderà nell’uninominale anche persone che “si sono distinte per professionalita’ e competenza” nella società civile e che si sono “avvicinate” ma non iscritte. Non era mai accaduto, i candidati esterni saranno comunque soggetti a parlamentarie, ma la mossa rischia di provocare una dura reazione dell’ala ortodossa (TGCOM).

    Un tentativo per scoraggiare i cambi di casacca, che dovrà però prima essere valutato dal punto di vista della validità giuridica. Viene infine fissata una multa di 100mila euro a chi cambierà gruppo parlamentare.

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