Notizie del giorno: il “Caso Torrisi”. Sono bastate le parole di Angelino Alfano e quelle di Matteo Renzi per derubricare il “caso Torrisi” (l’elezione a sorpresa mercoledì del senatore di Ap Salvatore Torrisi a presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato al posto di quella prevista del Pd Giorgio Pagliari) da mina pronta ad esplodere trascinando il Paese ad elezioni anticipate a “semplice” incidente.

Notizie del giorno: il “Caso Torrisi” e il vertice Usa-Cina

Ultime notizie. Dopo che Matteo Orfini aveva evocato il “dadaismo” per spiegare quanto accaduto al Senato, ieri è intervenuto Angelino Alfano nel tentativo di smorzare i toni: “Noi siamo stati leali, come sempre, e siccome non siamo nati ieri e abbiamo capito il giochino, dico che non ci stiamo. Se qualcuno cerca pretesti per far cadere il governo e andare al voto anticipato, lo dica chiaro” (Ansa).

Il leader di Ap ha anche intimato a Torrisi di dimettersi, ricevendone in cambio un secco no (“Richiesta inconcepibile, irrituale, manco nel Pcus sovietico…”), a cui è seguita la sua espulsione dal partito. A chiudere la questione ha provveduto Matteo Renzi: “La discussione su un episodio grave e profondamente antipatico non può far tornare il linguaggio a quello della Prima Repubblica.

Noi la parola crisi di governo non la vogliamo sentire. I giochini contro il Pd al Senato non vanno confusi con l’azione del governo, che va sostenuta e difesa”. L’ex premier, inoltre, ha rilanciato la palla della legge elettorale agli avversari: “Hanno detto no al Mattarellum, all’Italicum, al nostro candidato alla presidenza della Commissione, ora avranno modo di fare loro delle proposte”.

Notizie del giorno Vertice Stati Uniti-Cina

News. Oggi a Miami è in programma il summit tra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Donald Trump. Né americani né cinesi si aspettano che da questo primo incontro possano scaturire grandi risultati, anche perché i temi “caldi” sono troppo vasti e spinosi per essere risolti in 24 ore (TgCom).

Notizie del giorno – Trump

Da entrambe le parti si è lasciato intendere che le due delegazioni saranno prevalentemente impegnate a tracciare una “cornice” entro la quale lavorare per risolvere i contrasti. Gli Usa arrivano al summit con la ferma decisione di diminuire il deficit commerciale con la Cina, che nel 2016 è arrivato a 347 miliardi di dollari, e di affrontare la spinosa questione della Corea del Nord, ritornata alla ribalta dopo gli ultimi esperimenti del regime di Pyongyang e il lancio di un altro missile nel Mar del Giappone.

Dal canto suo la Cina porta una serie di proposte, tra cui l’ipotesi di investimenti nelle infrastrutture americane, ipotesi che si sposerebbe alla perfezione con la politica economica di Trump.