Parioli, una banda vendeva le case degli altri

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    Il Messaggero - Cronaca di Roma

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    Cinque identità fasulle per una truffa a base di case di lusso talmente ben congegnata da sembrare la sceneggiatura di un film. Il piano era sempre lo stesso, qualche volta riuscito e in altri casi sfumato: prendere in affitto case di lusso, specie in zona Parioli, e rivenderle a ignari compratori, fingendosi i legittimi proprietari degli appartamenti. Per questo D. G. e i suoi compari (gli indagati sono in tutto sette) potrebbero essere presto rinviati a giudizio, visto che il pm titolare del fascicolo Giuseppe Deodato, ha appena notificato a tutti l’avviso di conclusione delle indagini.
    In sei sono accusati di associazione per delinquere, truffa e falso, dal momento che curando l’affare provvedevano anche a produrre documenti fasulli praticamente in serie. In almeno quattro casi l’affare ha funzionato. Per l’appartamento di via Calcinaia 63 ad esempio. Dove G. si presenta come «Danilo Federici», convincendo il proprietario a farsi dare in affitto l’appartamento dal proprietario. L’immobile viene affittato ad un suo compare, V. M. che si fa chiamare «Salvatore D’Alterio» e a quel punto la truffa sfugge completamente al controllo degli ignari proprietari: «Ottenendo la disponibilità materiale del bene e la relativa documentazione che utilizzavano – si legge nell’avviso di conclusione delle indagini – unitamente a falsi documenti d’identità appositamente formati ed apparentemente riconducibili al proprietario, per vendere fraudolentemente l’appartamento a R. F., che si determinava ad acquistarlo in quanto a sua volta indotta in errore dall’apparente regolarità della documentazione e dall’apparente riconducibilità del bene al venditore risultante dai falsi documenti d’identità». (Il Messaggero Cronaca di Roma)

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