Repubblica – Cronaca di Roma. “Caso embrioni, chi ha sbagliato paghi”

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    BISOGNAVA pensarci prima: prima che il serbatoio in cui i 94 embrioni e altro materiale biologico, conservati a circa 200 gradi sotto zero, si scaldasse e poi si svuotasse come un lavandino con dentro l`acqua sporca. Bisognava pensare prima a verificare che i parametri di conservazione nel centro di procreazione assistita dell`ospedale San Filippo Neri fossero osservati con tutta la prudenza e l`accuratezza necessarie. Unanime il senso delle reazioni all`incidente in cui si sono persi i 94 embrioni. A chiedere che venga fatta chiarezza è per primo il direttore generale dell`ospedale, Domenico Alessio, che ha inviato un esposto in procura sollecitando l`apertura di un`inchiesta per ricostruire cos`è accaduto veramente martedì scorso». Fa discutere anche la decisione della governatrice Polverini di inviare gli ispettori: «Oggi i controlli serviranno a poco, se non a verificare cosa è accaduto. I veri controlli andavano fatti prima, come chiesto in una interrogazione che abbiamo presentato nel novembre 2010. Dopo quanto è accaduto, il risarcimento alle coppie sarà importante e graverà sulla già pesante situazione economica della Sanità del Lazio», ricorda il radicale Rocco Berardo, consigliere regionale e membro della commissione Sanità. Pesanti, nei confronti della Polverini anche le parole di Filomena Gallo, dell`associazione Luca Coscioni: «La responsabilità è dei mancati controlli da parte della Regione Lazio». E infatti aveva già sollecitato i controlli sull`attività dei centri: il Tribunale del malato ricorda che nel 2011 sono raddoppiate le segnalazioni sulla disattenzione per la manutenzione da parte del personale sanitario e non all`interno delle aziende ospedaliere romane (da15,8 al 12,9%). Dice Giuseppe Scaramuzza, segretario del Tdm del Lazio: «Sul caso del San Filippo, lunedì presentiamo una denuncia: abbiamo apprezzato che sia stata un`azienda ospedaliera a denunciare il fatto e a chiedere i danni alla ditta responsabile. Ci costituiremo parte civile, e siamo a disposizione per dare assistenza alle famiglie»………….. (GIULIA CERASI)

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