Carceri sovraffollati: duemila detenuti in più oltre la capienza regolamentare

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    Duemila detenuti in più oltre la capienza regolamentare prevista, condizioni di vivibilità critiche, spazi destinati alla socialità trasformati in celle, personale di polizia penitenziaria costretto, a causa dei buchi di organico, a turni di lavoro massacranti. È questa la fotografia della situazione delle 14 carceri della Regione Lazio denunciata dal Garante dei detenuti Angiolo Marroni. Secondo le ultime stime diffuse dal Dap, e relative al 9 novembre, i detenuti presenti negli istituti della Regione sono 6.602, quasi duemila in più rispetto alla capienza regolamentare prevista, fissata a 4.661 posti. «I numeri, e i segnali di allarme che quotidianamente ci arrivano da ogni carcere della Regione – ha detto Marroni – non fanno altro che confermare l’estrema criticità della situazione. Dall’inizio dell’anno ad oggi i detenuti sono cresciuti di 585 unità, passando dai 6.017 di gennaio ai 6.602 attuali. Ciò vuol dire che, passato il momentaneo effetto positivo legato alla legge svuota carceri, il ritmo di crescita dei detenuti è stato di quasi sessanta unità al mese». La «legge svuota carceri» (L 199/2010) prevedeva la possibilità di scontare agli arresti domiciliari l’ultimo anno di pena. Nel Lazio, al 31 ottobre scorso, avevano beneficiato di tale misura solo 369 reclusi, fra cui 13 donne. Attualmente, nelle celle della Regione sono reclusi 6.228 uomini e 374 donne. «Il tratto caratteristico di questa situazione – ha aggiunto il Garante – è che ormai non solo le grandi carceri della Regione, come Regina Coeli e Rebibbia N.C., scoppiano, ma ormai tutti gli istituti hanno gravi problemi di sovraffollamento. Quotidianamente i miei collaboratori mi segnalano di situazioni paradossali, con sale per la socialità trasformate in celle, gravi carenze igieniche e detenuti ospitati nei centri clinici per mancanza di spazi. Una situazione, questa, resa ancor più grave dalle carenze di personale di polizia penitenziaria e dai tagli di budget che hanno messo in difficoltà anche la gestione ordinaria degli istituti». «Nella Regione – ha spiegato – i casi più problematici si registrano a Latina (dove i detenuti dovrebbero essere 86 e sono invece il doppio), a Frosinone (200 reclusi in più), Rebibbia N.C. (quasi 500 detenuti in più) e Regina Coeli (quasi 400 in più). Nel carcere »Mammagialla« di Viterbo, da mesi al centro delle attenzioni del Garante anche per la presenza di acqua con alti valori di arsenico, i reclusi sono 300 in più rispetto alla capienza regolamentare. Paradossali, in questo contesto, la situazioni di Rieti dove, a causa della carenza di personale e nonostante i pressanti appelli arrivati da più parti, sono stati attivati solo 120 dei 306 posti disponibili, che risultano già sovraffollati da 141detenuti».

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