Civitavecchia, protestano detenuti e polizia penitenziaria

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    Da domenica scorsa i detenuti dei settori A e B del Carcere di Civitavecchia sono in sciopero della fame ad oltranza per protesta contro il sovraffollamento e per sostenere l’iniziativa «non violenta» del leader radicale Marco Pannella contro li degrado dei penitenziari italiani. I detenuti, oltre a rifiutare il vitto dell’amministrazione, si astengono anche dal lavoro ed hanno sospeso la cosiddetta spesa del sopravvitto, tranne che per bevande, caffè, the, camomilla, zucchero, e tabacchi. Solidarietà ai detenuti di Civitavecchia, «che stanno pacificamente manifestando per rivendicare condizioni di vita più umane», è stata espressa dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. «Bisogna fare in modo che non scemi l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema delle carceri – ha detto Marroni – nata a seguito delle mobilitazioni di queste ultime settimane. Fra sovraffollamento, strutture fatiscenti, carenze di personale e di risorse negli istituti di tutta Italia si vive una situazione che diventa, di giorno in giorno, più difficile. Tocca alla politica, per quanto alle prese con altre priorit…, farsi carico di questa emergenza varando un intervento di sistema in grado di spostare la pena per alcuni reati dal carcere alle misure alternative».

    Una carenza di agenti di polizia penitenziari pari al 30-35%, un sovraffollamento di detenuti che sfiora il 50% e, in prospettiva, l’imminente trasformazione di due sezioni che attualmente ospitano reclusi comuni in sezioni speciali per criminali ad alta sorveglianza. Il combinato disposto di tutto ciò, ad avviso di Cgil Funzione Pubblica, Cisl, Osapp e Sinappe «rende esplosiva» la situazione nel supercarcere di Borgata Aurelia a Civitavecchia. «Attualmente – scrivono i sindacati in una nota congiunta – sono presenti 230 agenti a fronte dei 380 previsti in pianta organica. Dovrebbe essere quindi chiaro che con il personale attualmente in forza non è possibile gestire la presenza di decine di detenuti ad alta sorveglianza». Ad avviso dei sindacati, prima di trasformare le due sezioni, è indispensabile assegnare almeno altri 30-40 agenti. «Se le nostre richieste non dovessero essere accolte – prosegue la nota -, fatto salvo che la polizia penitenziaria non può scioperare, programmeremo altre iniziative di protesta». Sulla situazione del carcere civitavecchiese, il deputato Pd Pietro Tidei ha rivolto un’interrogazione al ministro della Giustizia per chiedere «se non ritenga opportuno attivarsi al fine di incrementare l’organico degli agenti di polizia penitenziaria impiegati nella struttura la cui situazione rischia di precipitare da un momento all’altro»

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